Mercoledì 24 Aprile 2024

Non è l’Arena sospesa, Giletti: verità scomode. Amurri: “In cantiere inchieste su ‘intoccabili’”

Si possono fare solo ipotesi sui motivi che hanno spinto Cairo a mettere fine al programma, mentre i vertici Rai smentiscono contatti con il conduttore. E spunta anche Fabrizio Corona

Massimo Giletti con Salvatore Baiardo

Massimo Giletti con Salvatore Baiardo

Roma, 14 aprile 2023 - La spiegazione dell'improvviso stop a "Non è l'Arena" resta un giallo degno di essere indagato dalla stessa trasmissione de La 7. E forse è proprio questo il motivo che ha travolto Massimo Giletti. "Inchieste scomode, su fatti di mafia, politica, servizi deviati, massoneria, già in parte noti, ma prevalentemente, solo agli addetti ai lavori", ha fatto notare la collega e giornalista del programma Sandra Amurri. In questo quadro la luce accesa sulle anticipazioni fatte da Salvatore Baiardo alla trasmissione sull'arresto di Matteo Messina Denaro potrebbero essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Le anticipazioni del gelataio di Palermo

Il gelataio di Palermo (che al Domani ha smentito il cachet di 48 mila euro per partecipare a "Non è l'Arena" apparso su alcuni media, affermando di aver ricevuto 10mila euro e 5 mila euro), già condannato per favoreggiamento dei fratelli stragisti della mafia Graviano, ha anche anticipato con una diretta su Tik Tok da Palermo alcune ore prima la notizia della sospensione del programma.

Smentiti i contatti con la Rai

Smentite, che dietro lo stop al programma ci siano i contatti tra Giletti e i vertici Rai, sono arrivate dai diretti interessati a partire dal giornalista, fino ai dirigenti Giampaolo Rossi e Roberto Sergio. Infine restano le presunte tensioni tra Giletti e Cairo, che non sono ancora state chiarite. Il patron de La 7 ha commentato: "Giletti ha condotto in 6 anni 194 puntate di 'Non è l'Arena' dove ha potuto trattare in totale libertà tutti gli argomenti che ha voluto inclusi quelli relativi alla Mafia sulla quale ha fatto molte puntate, con tutti gli ospiti che ha voluto invitare. Gli auguro di trovare la stessa libertà incondizionata nella sua prossima esperienza televisiva o di altro genere".

Il brutto anatroccolo

Certo che, come dice Sandra Amurri, giornalista della trasmissione 'Non è L'Arena', da ieri sospesa, "Massimo Giletti sembra essere il brutto anatroccolo nella cosiddetta ''compagnia di giro'' o, se si preferisce, del ''conclave mediatico'' più raffinato, è stato certificato ieri dal silenzio, con cui è stata ignorata l'inedita e dirompete notizia, fatta eccezione dal Tg La 7 di Enrico Mentana. La giornalista ha quindi una sua spiegazione riguardo la sospensione: "Al di là delle ricostruzioni, utili ad ognuno, a sostegno della propria tesi, forse, sarebbe utile parlare dei fatti. Mi chiedo: c'è davvero qualcuno disposto a credere che la ragione di una tale decisione della rete, possa essere dipesa dal pagamento di Baiardo per le sue partecipazioni al programma? Fatti che Non è L'Arena ha portato alla conoscenza di un più vasto pubblico che ignorava, ad esempio, la scomparsa dell'agenda rossa di Paolo Borsellino, del depistaggio Scarantino, della mancata perquisizione della villa di Totò Riina, e della mancata cattura di Provenzano alla base della Trattativa Stato-mafia, dell'arresto per mafia dell'ex sottosegretario all'Interno Antonio D'Alì, della volontà di abolire l'ergastolo ostativo e il regime del 41 bis, necessità prioritarie dei boss Graviano, fino a svelare le debolezze e i vizi del capo di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro. E, aggiungo, non sia invece scaturita dalle inchieste in cantiere su altre verità nascoste sui cosiddetti ''intoccabili''?. I fake su Giletti ne sono una prova "come è accaduto ieri, dando il via alle trombe della delegittimazione iniziata con la notizia su twitter della perquisizione della Dia a casa di Massimo e a La7. Notizia inventata per un messaggio chiaro però: Massimo non era la vittima , bensì il colpevole. Lungi da me dal delineare i tratti di un santino, non sarebbe nel mio stile e, non sarebbe neppure credibile, vista la sua contraddittoria natura ribelle-conservatrice, che spesso ha prodotto confronti accesi fra noi. Confronti che si sono sempre ricomposti, perché accumunati dalla, forse, ingenua, convinzione, che, per dirla con Cicerone: ''La libertà non consiste nell'avere un buon padrone, ma nel non averne affatto''".

Giletti ascoltato dalla Dia

Comunque le indagini de La 7 hanno interessato le procure almeno due volte. A partire dalle anticipazioni di Baiardo del 5 novembre del 2022 sull'arresto di Messina Denaro a La 7: Massimo Giletti fu ascoltato due volte dalla Dda di Firenze che indaga sulle stragi del 1993. Il giornalista fu ascoltato dal procuratore della Dda, Luca Tescaroli, una prima volta a dicembre e una seconda a febbraio (dopo la seconda apparizione nel programma di Baiardo), occasione in cui avrebbe chiarito anche l'aspetto del cachet erogato a Baiardo.

"L’Italia non è pronta ad ascoltare certe verità”

Giletti, che ha comunque limitato i commenti sui fatti e resta sotto contratto con La 7, ha ricevuto da Vittorio Staffelli il Tapiro d'oro (come si vedrà nel programma di Canale 5 questa sera), ha scherzato sui i fatti, ma fino a un certo punto: "L'Italia non è ancora pronta ad ascoltare certe verità, fa più comodo tenerle nei cassetti". Poi ha abbassato i toni: "Bisogna chiedere a Cairo (patron del Torino, ndr) il perché mi abbiano mandato via forse l'ha fatto perché sono juventino".

Corona fornì a Giletti gli audio di Messina Denaro

“Fabrizio Corona fornì audio di Messina Denaro”

Secondo il sito sito mowmag.com sarebbe stato Fabrizio Corona a vendere, attraverso un'agenzia, alla trasmissione di Giletti le chat audio tra Matteo Messina Denaro e due pazienti in chemioterapia. Corona le aveva ottenute dal conoscente di una delle donne divenute amiche del capomafia nella clinica La Maddalena. Le donne non sapevano che Andrea Bonafede in realtà era il padrino.  

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