Roma, 5 aprile 2021 – La nave scuola della Marina Militare, Amerigo Vespucci, ha doppiato per la prima volta Capo Horn.
L’impresa dell’Amerigo Vespucci
La nave scuola Amerigo Vespucci, nell'ambito del suo tour Mondiale, ha doppiato Capo Horn, l'eremo più meridionale del continente americano noto per essere uno dei passaggi sul globo più sfidanti per la navigazione.
La nave militare “più bella al mondo”
La nave, considerata unanimemente la nave militare “più bella del mondo” ha dunque effettuato uno dei passaggi più insidiosi al mondo.
Le insidie di Capo Horn
Capo Horn (Cabo de Hornos), è infatti il luogo dove Oceano Pacifico e Atlantico si incontrano. La zona è colpita da continue perturbazioni create dalla vicinanza all'Antartide. Queste spingono enormi masse d'acqua verso lo Stretto di Drake, dove il fondale marino passa repentinamente da 4.000 a 100 metri. Capo Horn e l'Antartide, quindi, creano un passaggio obbligato per vento e mare determinando condizioni meteorologiche uniche.
Per la prima volta
“Il passaggio, avvenuto per la prima volta negli oltre 90 anni di storia del Vespucci, è stato possibile grazie a un'attenta e meticolosa pianificazione della navigazione e valutazione delle condizioni meteomarine, quanto mai indispensabili per il successo della missione”, fanno sapere dalla Marina Militare.
Il giro del mondo
Doppiare Capo Horn è uno dei momenti cardine del tour mondiale dell’Amerigo Vespucci, una nuova pagina di "arte della navigazione" e un nuovo obiettivo raggiunto nella lunga storia di nave Amerigo Vespucci. Il veliero prosegue nell'oceano Pacifico il suo viaggio. Il prossimo 28 aprile entrerà nel porto di Valparaiso in Cile.
Le ricercatrice Iss a bordo
C`è anche l’Istituto Superiore di Sanità a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci che ha doppiato per la prima volta nella sua storia Capo Horn. Le due giovani ricercatrici Giorgia Mattei e Lorenza Notargiacomo, sono a bordo nell’ambito del progetto "Sea Care”, che raccoglie campioni lungo le rotte sia della Vespucci che di altre unità navali della Marina Militare al fine di raccogliere dati sullo stato di salute degli oceani. Le ricercatrici sono a bordo con l`obiettivo di effettuare dei campionamenti dell’acqua nell’area, un compito molto difficile date le condizioni ambientali spesso avverse.
Il progetto Sea Care
L’obiettivo di Sea Care è l’analisi dei profili di contaminazione da sostanze chimiche persistenti di origine antropica e l`indagine dei rischi associati alla qualità dell’ambiente marino in relazione agli impatti antropici e ai cambiamenti climatici. L’ambizione del progetto è creare un modello di ricerca di Paese, in modo da poter esplorare in maniera armonizzata e olistica, oltre che economicamente sostenibile gli scenari complessi, sia per estensione che per dinamiche, degli oceani.