Venerdì 8 Novembre 2024

Omaggio a Edith Bruck per la Festa dell’Europa

La scrittrice e “instancabile testimone” della Shoah è “una madre fondatrice dell’Europa” secondo Picierno

Targa a Edith Bruck "madre fondatrice d'Europa"

Targa a Edith Bruck "madre fondatrice d'Europa"

Roma, 9 maggio – Edith Bruck è “una madre fondatrice d'Europa”. Con queste parole Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento Europeo, ha consegnato una targa in occasione della Giornata dell'Europa alla scrittrice, poeta e testimone della Shoah.“Il suo impegno instancabile per la democrazia, i diritti, l'antifascismo e il contrasto all'antisemitismo è una lezione per tutte e tutti noi”, spiega Picierno. Edith Bruck “ha vissuto sulla sua pelle l'orrore del nazifascismo, della guerra, della diaspora, e ha riconvertito il dolore in esperienza collettiva”. 

Edith Steinschreiber (il cognome Bruck lo ha poi acquisito dal marito) è cresciuta in un piccolo villaggio ungherese ai confini della Slovacchia. Nata nel 1931 da una famiglia ebraica, ha vissuto fin da piccola una realtà permeata dall’avversione e la discriminazione nei confronti della sua comunità. Nel 1944 viene deportata in un ghetto e poi ad Auschwitz, da cui verrà trasferita da un campo di concentramento all’altro fino ad aprile del 1945, quando viene finalmente liberata insieme alla sorella, unica familiare rimasta in vita. Gli anni del dopoguerra non sono facili per Bruck, in continuo pellegrinaggio da un luogo all’altro alla ricerca di un posto dove stare. Nel 1954 si trasferisce in Italia, stabilendosi a Roma dove ancora oggi risiede. Esordisce come scrittrice nel 1959 con “Chi ti ama così”, primo di una lunga serie di libri. L’ultimo, “I frutti della memoria”, pubblicato con La Nave di Teseo, comprende una raccolta di lettere e disegni che ragazzi e ragazze le hanno mandato dopo la sua testimonianza sulla Shoah nelle loro scuole.

“Questa Europa sta andando verso una strada preoccupante” ha detto Bruck. Per questo è importante rendere omaggio a persone come lei, ha ribadito Picierno, sottolineando la necessità di “tenere alta l’attenzione”: “a questo serve la memoria”.