Lunedì 17 Giugno 2024
PIERFRANCESCO DE ROBERTIS
Libri

"Chi mi ama, mi voti". Storie e segreti del marketing politico

Da Casalino a Toscani: come nascono le strategie elettorali

Domenico Petrolo e Lorenzo Incantalupo

Domenico Petrolo e Lorenzo Incantalupo

Roma, 26 maggio 2024 – "In politica l’apparenza conta più della sostanza" scriveva Anna Kuliscioff nel 1922 al compagno, Filippo Turati, capo dei socialisti. Parrà strano, ma già allora, oltre cento anni fa, alla vigilia della Marcia su Roma, quando non esistevano la radio, i cinegiornali, ovviamente la tv e menchemeno i social la comunicazione politica di ciò che si fa e ciò che si è, era importante quanto la realtà stessa. Figuriamoci adesso, nell’era della grande comunicazione, quando è messaggio anche il modo in cui si indossa o non si indossa una cravatta, si pronuncia una frase, si sceglie di parlare o stare zitti, figuriamoci adesso quanto il modo di comunicare può essere parte stessa della politica. Ed è questo mondo complesso, articolato, in fase di continua evoluzione che viene affrontato nel saggio di Domenico Petrolo e Lorenzo Incantalupo “Chi mi ama mi voti, storie, riflessioni e dialoghi su marketing e politica”, edito da Guerini e Associati. Un intrigante e divulgativo approfondimento sul mondo della comunicazione politica che tanta parte ha assunto nella vita di tutti noi, anche chi (colpevolmente) non si interessa direttamente alla vita politica, e che alla vigilia delle elezioni europee risulta particolarmente utile.

Petrolo e Incantalupo approfondiscono i termini del problema affidando la parola ai protagonisti, con numerosi dialoghi/intervista ai pesi massimi della comunicazione politica, gli "storici" portavoce di big della politica italiana, specie a quelli che hanno avuto più inciso. Parliamo di Rocco Casalino, molto più che uno spin doctor e un comunicatore di Beppe Grillo e di Conte poi, di Marco Agnoletti, per anni al fianco di Matteo Renzi, di Giovanni Grasso, capo della comunicazione del Quirinale, o di noti comunicatori come Oliviero Toscani.

Ognuno ha dato il proprio contributo e fornito il proprio punto di vista basato sulle opinioni personali, ma il comune denominatore che accumuna tutti (oltre ad emergere l’alto livello qualitativo delle professionalità coinvolte) è la constatazione che la comunicazione è importante, a volte basilare, che può essere diversa da leader a leader e che quasi sempre rispecchia la personalità del leader stesso, ma che non è mai staccata, o avulsa, dalla politica che si vuole comunicare. È un aspetto che deve armonizzarsi con il resto. La comunicazione è il messaggio, ma non è diversa dal messaggio. Almeno se si vuole che duri più dello spazio di un mattino. Il marketing conta, ma non c’è solo quello. Non poco, detto da chi si occupa di marketing.