Giovedì 16 Maggio 2024
PATRIZIA TOSSI
Magazine

Libri vietati in America, Hollywood si mobilita contro la censura pro-gender. “È pericoloso per la libertà artistica”

MoveOn Political Action ha pubblicato una lettera contro le nuove restrizioni introdotte dalla Florida. Primo firmatario è LeVar Burton. Sono 175 i sostenitori, tra cui Ariana Grande, Guillermo del Toro, Sharone Stone, Mark Ruffalo e la poetessa Amanda Gorman

Amanda Gorman e alcuni dei libri vietati negli Usa

Amanda Gorman e alcuni dei libri vietati negli Usa

Libri vietati nelle scuole americane, Hollywood si mobilita contro la messa al bando dei contenuti ‘pro gender’ e Bipoc (Black, Indigenous and People of Color). Sono 175 le celebrità – tra attori, musicisti e modelli – che hanno sottoscritto una lettera con cui chiedono allo star system di combattere i divieti: “Un comportamento restrittivo, antitetico alla libertà di parola ed espressione”.

Tra i firmatari, ci sono vip come Ariana Grande, Guillermo del Toro, Sharone Stone e Mark Ruffalo, ma anche la poetessa Amanda Gorman la cui popolarità è esplosa alla cerimonia di insediamenti di Biden. Nel mirino della protesta il nuovo ‘indice dei libri proibiti’ in Florida: 50 volumi che, secondo il governatore Ron DeSantis, "incorporano temi proibiti e indottrinano i ragazzi". Ovvero i diritti dei neri e temi pro-gender.

LeVar Burton: “Pericoloso”

“È imbarazzante che stiano vietando i libri in questo Paese, in questa cultura, al giorno d’oggi. Ed è pericoloso che una manciata di individui decida che qualsiasi libro con persone nere e queer crei divisioni”, ha spiegato LeVar Burton, il conduttore dello show televisivo per bambini ‘Reading Rainbow’ che è il primo firmatario dell’appello. “Chiediamo a tutti di unirsi a noi nell’alzare la voce – ha aggiunto – per sostenere la libertà artistica, abbracciare la storia multiculturale e porre fine una volta per tutte ai divieti sui libri”.

La lettera: come è nata l’iniziativa

Dopo le restrizioni introdotte l’anno scorso sui libri di testo delle scuole e la nuova presa di posizione della Florida, si teme una sorta di “effetto restrittivo” causato dai divieti. Con ripercussioni a cascata “in tutti gli ambiti creativi”. La lettera è stata lanciata da LeVar Burton, il conduttore dello show televisivo per bambini ‘Reading Rainbow’. Burton è conosciuto dal grande pubblico per il ruolo di Kunta Kinte nella miniserie cult Radici (1977) e per aver interpretato Geordi La Forge in ‘Star Trek – The Next Generation”.

Chi sono i 175 firmatari

La lettera è stata pubblicata martedì dall’organizzazione ‘MoveOn Political Action’ e in poco tempo ha già raggiunto oltre 175 adesioni. Non ci sono solo attori e vip, ma anche i nomi di autori, personalità dei media, accademici e attivisti dei diritti umani e civili. Tra i firmatari ci sono anche Idina Menzel, Gabrielle Union, Abigail Disney, Andy Cohen, Judd Apatow, Judy Blume, Margaret Atwood, Padma Lakshmi, Ron Perlman e Sharon Stone.

La censura si allargherà?

“Non sottolineeremo mai abbastanza come questi sforzi censori non si concluderanno con il divieto dei libri”, si legge nella lettera. “È solo questione di tempo prima che gli ideologi regressivi e repressivi spostino la loro attenzione verso altre forme di arte e intrattenimento, per promuovere i loro attacchi e i loro sforzi per fare da capro espiatorio alle comunità emarginate, in particolare alle persone Bipoc e LGBTQ+”.

L’appello: “Una minaccia per tutti”

"Ci rifiutiamo di rimanere in silenzio – scrivono i 175 firmatari dell’appello – mentre un campo creativo è soggetto a divieti oppressivi", continua la lettera. “Come artisti, dobbiamo unirci, perché una minaccia a una forma d’arte è una minaccia per tutti noi”. I firmatari dell’appello chiedono sostegni per ampliare il fronte della protesta per “respingere questi divieti sui libri e sostenere le industrie creative libere e aperte, indipendentemente da disaccordi personali o ideologici, e usare la propria voce a livello locale per fermare questi divieti nei loro distretti scolastici”. I divieti non possono fermare l’arte. “C’è potere nella libertà artistica e noi ci rifiutiamo di permettere ai politici draconiani di portarcelo via”, concludono le star.

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