Mercoledì 2 Ottobre 2024
ELISA GUZZO VACCARINO
Magazine

La Scala del balletto: "La Dame aux camélias, una “traviata“ speciale"

Debutta stasera l’allestimento di Neumeier con Bolle-Manni e Cojocaru-Coviello . Il coreografo: "Una storia universale che non smette di interrogarci".

La Scala del balletto: "La Dame aux camélias, una “traviata“ speciale"

Roberto Bolle e Nicoletta Manni durante le prove di La dame aux camélias

Dopo sette anni, torna alla Scala da oggi al 16 ottobre un capolavoro del balletto narrativo, La Dame aux camélias di John Neumeier, statunitense, 85 anni, direttore e coreografo dell’Hamburg Ballet per ben 51 anni. Creato per lo Stuttgart Ballet nel 1978, sulla misura della Diva tragedienne Marcia Haydée, questa “traviata“ danzante sulle note di Chopin non è da meno di quella verdiana, entrambe nate dalla penna di Alexandre Dumas figlio nel 1848, quando la storia di una escort dell’alta società era dirompente per i lettori borghesi. Debuttano stavolta come protagonisti Nicoletta Manni-Marguerite e Roberto Bolle-Armand oggi e poi l’1 e il 4 ottobre; Alina Cojocaru con Claudio Coviello il 3, 14 e 16, Martina Arduino e Timofej Andrijashenko l’8 e l’11.

Come sono le Traviate-ballerine della Scala?

"Il balletto è un’arte vivente – spiega il coreografo – ogni nuova interprete ricrea il suo ruolo, senza imitare nessuna, trova la sua chiave; l’importante è l’onestà; Nicoletta Manni è sensitiva, Martina è diversa; Alina è diversa; ognuna ha un suo linguaggio unico; per Alina ho scelto un nuovo Armand, Claudio; ogni recita è sempre come una prima volta di un nuovo balletto".

La Dame aux Camelias ha quasi cinquant’anni; come si è evoluta girando il mondo?

"È una storia che vale qui, ma anche ovunque – sarà a Varsavia e a Seul con il Korean National Ballet. È toccante con Armand che non vuole usare Marguerite come tutti gli altri uomini, ma proteggerla; lei è malata, ma di cosa e perché muore? Traviata ci interroga".

Fa eco a Neumeier la super ospite Alina Cojocaru, nata a Bucarest nel 1981, con studi a Kiev e alla Royal Ballet School inglese, Prix de Lausanne, prima ballerina in Ucraina e poi principal a Londra, amatissima dal pubblico inglese per la sua fragilità adolescenziale, squisita Giulietta e lirica Giselle, guest nei grandi teatri, ora imprenditrice dei suoi gala, proprio come i colleghi maschi Bolle e Polunin. Alina torna a Milano, dove aveva brillato come Giulietta con Roberto Bolle nel 2008 e in Ballet Imperial di Balanchine con Massimo Murru nel 2010, mostrando la sua estrema duttilità in ogni stile e genere.

Come si matura il personaggio di Marguerite? Come si può essere una sera Giulietta e una sera Traviata?

"La mia passione è diventare un’altra, esplorare altre vite, cambiare – racconta Alina – Marguerite è una donna molto complessa, ma il suo centro è il vero amore, per cui si sacrifica; anche Giulietta, che muore per Romeo, lo fa per amore. Devo comunque entrare ogni sera nel loro dramma personale, in ciò che vogliono dal mondo, nei loro desideri e nelle loro paure; e cerco di farle essere reali".

Cosa significa ballare alla Scala con un nuovo partner?

"Ogni volta si deve imparare di nuovo a relazionarsi, fisicamente, emotivamente; amo riscoprire un ruolo insieme a un altro compagno, che mi fa crescere e maturare".

Dopo la carriera al Royal Ballet, essere ospite permanente ad Amburgo ha segnato una svolta?

"Ho imparato tanto da John Neumeier, dalla sua passione, dalla sua curiosità, dalla sua dedizione; è ciò che cerco anch’io; rende la mia vita molto ricca".

Alina è la compagna di Johan Kobborg (1972), danese, pure lui stella del Royal Ballet, ora coreografo apprezzato, come per il Romeo and Juliet del 2019 all’Arena di Verona con Polunin. Com’è la vita con Johan, padre delle sue due figlie, tra il palcoscenico e la vostra casa di Londra?

"Non c’è differenza tra vita e lavoro, perché quando sono a casa lo sono al 100% e lo stesso quando sono in teatro; scopro qualcosa di me come madre e lo porto in scena; e i doni della danza li riverso in famiglia; il mio obiettivo adesso è l’abilità di esserci tutta in ogni singolo attimo".