Domenica 5 Maggio 2024

La poesia delle Pianore sotto le stelle dell’Alta Maremma

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di Cesare Sartori

Ricordate Shangri-La, segreta e difficilmente accessibile valle himalayana immaginata quasi un secolo fa dalla fantasia di James Hilton, dove il tempo pare quasi essersi fermato, oasi di pace isolata dal resto del mondo? Bene, un Eden incantato esiste anche nell’Alta Maremma toscana: ma a differenza di quello descritto in ’Orizzonte perduto’ non è per niente segreto né c’è da ammattire per trovarlo. Inoltre, non è un luogo immaginario ma una (bella) realtà. Stiamo parlando de Le Pianore (www.lepianore.it), agriturismo e azienda vinicola di Monticello Amiata, Comune di Cinigiano, a 40 minuti da Montalcino e a un’ora da Grosseto. Vi si arriva percorrendo la Provinciale cinigianese poi, all’altezza del km. 23,400, un cartello sulla sinistra segnala la ripida e tortuosa stradina che scende a questo luogo incantato. Il paesaggio è incantevole: è una valle a 500 metri d’altezza esposta a nord-est circondata da colline e dalle prime propaggini dell’Amiata, ricca di boschi con castagni e querce centenarie, fauna selvatica, vigneti, uliveti, frutteti, cespugli di lavanda, timo e rose e un bel torrente, lo Zancona, che la solca sul fondo.

A parte l’agriturismo e l’azienda vinicola non ci sono insediamenti umani o abitazioni nel raggio di chilometri. Lì domina il silenzio, rotto solo dai suoni di una natura non sopraffatta dall’uomo: il vento, lo stormire delle fronde, il canto degli uccelli, il mormorio del torrente, il raglio lontano dell’asino Pongo, il chiocciolio delle galline e tra non molto lo starnazzare delle oche chiamate a ripulire e fertilizzare i vigneti. Azienda certificata CCPB – il che vuol dire che ogni fase di produzione è improntata al rispetto dell’ambiente – è attentissima alla sostenibilità. In azienda e in cantina l’80% dell’energia utilizzata arriva da fonti rinnovabili (legna e pannelli solari) mentre l’acqua per uso agricolo proviene da una sorgente che sgorga sotto il podere Maladina dove sorge l’antico casale in cui abitano i proprietari: la famiglia Micillo-Basile, originari di Giugliano (Napoli) che da 30 anni custodisce, cura e gestisce i 63 ettari della tenuta (30 a bosco, 9 a oliveto, 3 a vigna, il resto a orto e fieno).

La tenuta è area protetta nonché Rifugio Naturalistico riconosciuto dall’Ente Parchi Nazionali. Le Pianore sono il sogno diventato realtà e la passione che Francesco Micillo (il padre) ed Elena Basile (la madre, discendente Giovan Battista Basile, autore del primo libro di favole europeo ’Lu cunto de li cunti’) hanno condiviso e trasmesso a tre dei loro figli: Filippo, il primogenito, che dal 2015 cura con competente passione vigna, cantina (affiancato e consigliato dall’enologo Maurizio Saettini) e oliveti; Enrica e Laura si occupano dell’ospitalità e dei prodotti che la natura offre spontaneamente (tisane, oleoliti, balsami profumati). In cucina cresce giorno dopo giorno la competenza tra i fornelli di Marcello Cenere, marito di Laura: ricette nuove o delle due tradizioni (napoletana e maremmanotoscana). L’edificio più antico, il fienile, risale al 700 (non al 1700, proprio al 700) ed è convertito in cottage-suite. Risale al 1100 il casale del podere Campostefani ristrutturato (come il fienile) e che ospita cucina, sala da pranzo e 7 camere da letto. Una sala è dedicata a meditazione e yoga e non mancano due yurte originali mongole.

In vigna non si utilizzano prodotti chimici né diserbanti. Tre nettari tutti biologici: ’Periodico’ (uvaggio merlot, 14°, bottiglie prodotte 1.333), ’Zancona’ (vermentino, viognier, petit manseng, sauvignon blanc; 12,5° 8mila bottiglie), ’Tiniatus’ (sangiovese e merlot; 13,5°; 7mila bottiglie). Nove gli ettari a ulivi (2mila piante di cui 800 antiche); olio evo da coltivazione biodinamica e certificato biologico, spremitura a freddo da cui si ricavano un monovarietale di olivastra e un blend toscano. Alle Pianore si producono anche la grappa ’Metafora’, miele millefiori, erbe e tisane, conserve di frutta senza conservanti o aromi artificiali.

Quando sarà momento di rientrare nel mondo stressante e caotico che si era messo alle spalle, gli ospiti lasceranno a malincuore quell’angolo di paradiso terrestre ma non dimenticheranno l’empatia, dote rara di questi tempi che, come il coraggio di don Abbondio se non ce l’hai di tuo, non te la puoi dare. La famiglia Micillo-Basile ce l’ha.

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