Sabato 15 Giugno 2024

Hollywood, cosa sappiamo finora dell'accordo tra attori e studios

Quali saranno le garanzie sull'Intelligenza Artificiale e come funzionerà il "bonus streaming" del valore stimato di 40 milioni di dollari. Intanto ripartono le produzioni e le star tornano a promuovere film e serie tv

Perché gli attori di Hollywood hanno interrotto lo sciopero? Ecco cosa c'è dietro

Perché gli attori di Hollywood hanno interrotto lo sciopero? Ecco cosa c'è dietro

Roma, 10 novembre 2023 – Terminato lo sciopero degli attori di Hollywood, finiti i negoziati tra Sag-Aftra e l'Amptp, manca solo la ratifica definitiva dell'accordo da parte dei 160mila membri del sindacato, che difficilmente non avverrà dopo che 118 giorni di stop hanno causato difficoltà finanziarie a quasi 2 milioni di persone impiegate direttamente o indirettamente nel settore.

Nel frattempo, l'industria dell'intrattenimento americana si rimette in modo, con gli studios che hanno immediatamente messo mano alla programmazione dei prossimi anni per salvare il salvabile. E cominciano a trapelare i dettagli sul contenuto dell'intesa che andrà a costituire il nuovo contratto triennale degli interpreti, tra bonus per lo streaming e direttive in tema di Intelligenza Artificiale.

No agli "attori-zombie"

Proprio l'IA ha rappresentato un ostacolo non indifferente nei negoziati. Attori e sceneggiatori – che hanno concluso il loro sciopero giusto un mese prima – la vedono come una minaccia esistenziale alle loro carriere, mentre gli studi, così come raccontato in alcune interviste dalla capodelegazione Sag-Aftra Duncan Crabtree-Ireland, hanno tentato di far approvare clausole che avrebbero garantito l'uso dell'immagine delle comparse senza particolari consensi o equi compensi, per dirne una. Nell'accordo finale, invece, sembrano siano state inserite importanti garanzie sulla richiesta di autorizzazioni a tutti i livelli del lavoro. Ad esempio, se per la Writers Guild of America un nodo cruciale è impedire che l'IA possa fagocitare sceneggiature scritte dalle persone per imparare a produrne di nuove, per gli interpreti il problema è far sì che il volto o la performance non sia riprodotta all'infinito senza il bisogno della loro presenza fisica o del consenso all'uso dei diritti d'immagine. Crabtree-Ireland ha sostanzialmente assicurato che questo, con il nuovo contratto, non potrà accadere.

Bonus streaming distribuito equamente

Altro tema, i compensi derivati dallo streaming. Il piano originario della presidente del sindacato, "La Tata" Fren Descher, era avere per gli interpreti l'1% delle entrate da parte di ogni piattaforma, per un valore di mezzo miliardo di dollari all'anno. La risposta è stata chiaramente negativa, e infine la soluzione raggiunta è stato un "bonus di partecipazione allo streaming" pari a circa 40 milioni di dollari all'anno. Il meccanismo è simile a quello che sarà applicato per gli sceneggiatori: in base al successo di uno show, chi ci ha lavorato ha diritto a vedersi corrisposta una royalty su cui viene calcolato il valore del bonus. Per gli interpreti, questo varrà il 100% della royalty. Inoltre, per rendere più equa la distribuzione dei soldi, si è deciso che una parte del bonus andrà a chi ha lavorato nei prodotti di maggior successo mentre il resto sarà versato in un fondo comune e ripartito ulteriormente tra gli altri attori. I 40 milioni sono solo una stima, resta da vedere quanti contenuti raggiungeranno la soglia minima per essere ritenuti di successo: visualizzazioni pari almeno al 20% degli iscritti entro i primi 90 giorni dall'uscita nella piattaforma.

"Deadpool 3" rimane, "The Last of Us" slitta

L'altra faccia della medaglia del post-sciopero è la corsa ai ripari di Hollywood per salvare la line-up di uscite del 2024, che vedrà arrivare in sala titoli come "Dune: Parte 2" di Denis Villeneuve e "Challengers" di Luca Guadagnino . Tra i tanti, "Venom 3" è slittato all'8 novembre 2024 e "Deadpool 3", inizialmente previsto a maggio, debutterà invece il 26 luglio. Servono cuscinetti temporali per garantire il completamento delle riprese e della post-produzione. Per altri titoli la soluzione è stata più drastica: scalati direttamente al 2025 sia "Mission: Impossible 8" sia il pacchetto Marvel "Captain America: New World Order", "Thunderbolts" e "Blade" con il premio Oscar Mahershala Ali, di cui ancora bisogna finire di scrivere la sceneggiatura. Sul fronte serie tv il riavvio dei lavori sarà ancora più massiccio. La macchina della quinta stagione di "Stranger Things" sarà operativa entro pochissime settimane, e a seguire quelle di " Abbott Elementary", " Yellowjackets" e " The White Lotus". Brutte notizie invece per i fan di "The Last of Us": la seconda stagione dovrà lasciare il posto al "Gladiatore 2" di Ridley Scott, che ha la priorità per Pedro Pascal, protagonista di entrambi.

I premi sono salvi

Come un effetto domino, le star hanno di nuovo il permesso di fare attività promozionale per i loro lavori. Fino al 9 novembre, ospitate nei talk show e tappeti rossi avevano l'embargo per diversi film i cui interpreti sono membri del sindacato Sag-Aftra mentre ora, ad esempio, Timothée Chalamet potrà finalmente parlare del suo "Wonka", in arrivo questo Natale, e Bradley Cooper spingerà il più possibile il suo secondo lungometraggio da regista, "Maestro", in cerca di premi nella prossima stagione. A tal proposito, è salvo il calendario delle grandi kermesse 2024: a partire dai Golden Globes del prossimo 7 gennaio, tutto andrà avanti come previsto, con l'aggiunta dell'edizione 2023 degli Emmy che è slittata al 15 gennaio.

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