Roma, 1 novembre 2023 - Le formiche di fuoco arrivate in Sicilia – tra le migliaia di specie aliene – sono una minaccia? E possono essere eradicate? Lo abbiamo chiesto a Paolo Fontana, entomologo e naturalista.
“Estirparle? No, quella è una pia illusione – chiarisce l’esperto -. Anche l’Australia, che investe tante risorse, fa molta fatica. Naturalmente questi arrivi spesso hanno un destino, a seconda delle condizioni climatiche che sopraggiungono. Possono scomparire oppure restare latenti, come il granchio blu. Era arrivato negli anni Quaranta poi non se ne è più sentito parlare. Alla fine, le condizioni sono cambiate e queste specie ricompaiono, numerose. Non sono facili da gestire”.
E anche da stanare.
“Sì, anche perché le formiche costruiscono nidi sottoterra. Immaginiamo un territorio naturale, dove queste vanno a nidificare in aree che non sono sotto il controllo totale dell’uomo. Così è veramente complicato eradicarle. Abbiamo già in Italia una specie aliena, la formica argentina, arrivata nel Novecento e ormai diffusa in tutta l’Europa meridionale, penisola iberica, Francia meridionale e Italia. Sono specie di straordinaria potenza dal punto di vista della sopravvivenza e della diffusione e rischiano di agire sugli ecosistemi”.
Cosa provoca all’uomo?
“La puntura è molto dolorosa in una persona che non abbia altri problemi. Altrimenti le conseguenze possono essere anche più serie. Abbiamo altre formiche che pungono”.
Cosa ci possono insegnare le formiche?
“Come tutti gli insetti sociali, hanno una suddivisione del lavoro molto organica, con caste specializzate: a raccogliere il cibo, ad accudire la prole, a difendere il nido o a costruire le strutture in cui la colonia vive. Quindi abbiamo soldati, guardiani, foraggiatori, nutrici. Negli imenotteri tutte queste caste lavoratrici sono femmine”.
Come cambia l’organizzazione sociale?
“La diversità è grande, ci sono colonie con una sola regina, con più regine, che hanno un nido soltanto, invece le formiche argentine si ritiene che abbiano costituito una sola colonia, dalla Spagna all’Italia, passando per la Francia”.
Come comunicano le formiche?
“Con gli odori, feromoni, sostanze chimiche prodotte da un organismo che però servono per comunicare con un altro individuo della propria specie”.
Molto studiate.
“Sono animali sociali, varia anche la modalità di riproduzione. Alcune per sciamatura, una parte abbandona la colonia madre e fonda un nido dall’altra parte. Una storia sicuramente affascinante”.
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