Domenica 5 Maggio 2024

Io, Rovazzi: meno like e più dignità

Il re dei videoclip controcorrente. "È importante divertirsi. Ma lo è anche la responsabilità verso gli altri"

Fabio Rovazzi  (Ansa)

Fabio Rovazzi (Ansa)

Milano, 15 ottobre 2019 - "I miei video vengono particolarmente bene perché sono un maniaco del controllo, a volte la cosa può avere dei risvolti negativi perché m’impegna molto sia dal punto di vista mentale che fisico, ma odio delegare le cose agli altri" ammette Fabio Rovazzi, da Milano, 25 anni. Incassato con “Faccio quello che voglio” il Premio Miglior Videoclip Italiano di “ImaginAction”, il festival internazionale del videoclip che l’ha visto protagonista al Teatro Alighieri di Ravenna, lo youtuber più quotato del pop torna alla sua attività dietro davanti alla macchina da presa. "Nel mio caso l’immagine sopra le righe, un po’ svagata, di quello che è lì per caso, infatti, fa parte del gioco. E solo di quello".

Ad oggi “Andiamo a comandare” ha totalizzato 174 milioni di visualizzazioni, “Tutto molto interessante” 143 milioni, “Volare” con Morandi 126 milioni.

"Il primo singolo è stato un caso fortunato che mi ha permesso, nei lavori successivi, di avere il budget necessario ad alzare il tiro. In quest’ottica i grandi ascolti sono un potere da trattare con grande responsabilità, muovendosi di conseguenza, trovando un equilibrio tra quel che piace a me e quel che vuole il pubblico. E non per una questione di mercato ma di responsabilità".

E cosa vogliono le persone?

"Divertirsi. Poi sta a te decidere se influenzarle completamente o, piuttosto, intrattenerle con messaggi comunque positivi".

Celentano si definiva un cretino di talento. E lei?

"In quella definizione mi ci riconosco pure io. Sono un ragazzo normale con delle idee da realizzare che ha la fortuna, a volte, di trovare i mezzi giusti per farlo".

Lei gira videoclip…

"Penso che di base in tutto quel che faccio ci sia sempre un sottotesto, un sottosignificato, con ciò che mi indigna e mi affascina del mondo che ci gira attorno. Cerco di suscitare nello spettatore delle domande piuttosto che suggerirgli delle risposte". 

"Questa grande convinzione che un “mi piace” può aiutare, mi fa volare" dice in “Volare”.

"Penso a tutte quelle persone che mettendo un “like” sotto la foto della Foresta amazzonica pensano di aver risolto tutti i problemi ambientali di lì. Lo trovo un po’ triste. Al momento i social non li vedo benissimo perché, come disse Andy Warhol, tutti possono essere famosi per 15 minuti; e c’è sempre chi, accantonando la dignità, è pronto a mettersi in mutande sulla pubblica piazza per conquistarsi quel po’ di popolarità. E questo è un problema gravissimo dei nostri tempi". 

Ha definito quella con Morandi una grande storia d’amore.

"Sì, ma la nostra è una relazione complicata perché siamo due ragazzi molto impegnati. Certo, sogno di lavorare ancora con lui". 

Oltre alla macchina da presa, che passioni ha?

"Sono un nerd che non vive solo di videogiochi, ma si appassiona a tante cose; ultimamente mi sono costruito il mio pc. E persino una Bugatti col Lego Technic. Mi piacerebbe provare tutto, dalla tv al cinema, per capire dove riesco meglio e mi trovo bene".

È andato all’Area 51, nel Nevada. Perché?

"Sono rimasto colpito dal mistero che circonda quella base e dal documentario su Bob Lazar dello scorso anno. Il luogo è così segreto che lo trovi persino su Google Maps, così mi sono spinto fin lì per farmi una foto davanti al cartello “Warning Area 51”, ma ho scoperto che non esiste e i militari non appena mi sono avvicinato al cancello m’hanno intimato di andarmene. Ho trovato solo un bar in cui puoi incontrare personaggi stravaganti che dicono di parlare o addirittura di essere stati rapiti dagli alieni. Tutto molto divertente".

Parliamo del cinema.

"Sto lavorando per portare a casa un progetto, un action movie che ho in testa, ma il momento è complesso. Impazzirei a fare qualcosa con Quentin Tarantino, Christopher Nolan o con Stefano Sollima che stimo molto: purtroppo al momento sono solo sogni".

E la tv?

"Mettere in piedi una cosa con Fiorello, sarebbe bellissimo".

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