Giovedì 9 Maggio 2024
GIOVANNI
Magazine

Col Covid o no È sempre Mick

Giovanni

Morandi

Quando cominciarono e avevano vent’anni, i ragazzi per imparare a trasgredire andavano in edicola a comprare “Qui giovani” e “Ciao amici”, due settimanali molto informati su tutto il mondo del beat e dunque anche sul tour dei Rolling Stones, così come erano stati esaurienti due anni prima per i concerti in Italia dei Beatles. E anche i Rolling Stones ebbero l’effetto del pifferaio magico, con frotte di ragazzi che scappavano di casa perché le famiglie negavano il permesso di andare a Bologna, Milano, Napoli dove avrebbero suonato.

Tutti fummo presi dalla tentazione di fuggire, era bello pensarlo e volerlo, era bello sognarlo, sarebbe stato bello farlo. Ma anche chi rimase a casa, dopo qualche anno avrebbe trovato una buona ragione per andarsene via, i più fortunati a Londra, gli altri sul ciglio di qualche strada di provincia a chiedere l’autostop. Ne è passato del tempo, eppure pare normale che tra poco, si possa andare a sentire i Rolling Stones a San Siro. Normale che ci siano ancora loro concerti, non normale sarebbe se decidessero di non farne più.

Da sempre per quella generazione che scappò o avrebbe voluto scappare di casa loro sono la musica, la vita, la ribellione, il mistero del futuro. Dispiace siano in tre invece di quattro perché il batterista ci ha lasciato ma l’importante è che ci siano e che Mick sia il solito Mick, anche se proprio ieri è arrivata da Amsterdam la notizia che è positivo al Covid. Di qui al 21 siamo certi che sarà guarito. Lui, che compirà il 26 luglio 79 anni, che potrebbe averne 100, ma è sempre Mick con la sua voce strappata. Così come noi siamo noi. Siamo ancora qua, ragazzi. A sognare insieme. Like a rolling stone.

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