Martedì 30 Aprile 2024

Guerra al ’pezzotto’ . Puniti anche i furbetti di decoder e siti pirata. Multe fino a 5mila euro

Capitanio (Agcom): previste sanzioni per gli utenti di software e app. Nel mirino chi si collega a siti che trasmettono il campionato.

Guerra al ’pezzotto’ . Puniti anche i furbetti di decoder e siti pirata. Multe fino a 5mila euro

Guerra al ’pezzotto’ . Puniti anche i furbetti di decoder e siti pirata. Multe fino a 5mila euro

Multe fino a 5mila euro per chi usa il ’pezzotto’, un decoder che consente lo visionare le gare di ogni sport in maniera illegale. Dopo l’approvazione della legge antipirateria, prosegue senza soste la battaglia intrapresa dal governo contro chi diffonde e fruisce illegalmente di contributi protetti. Il commissario dell’Agcom Massimiliano Capitanio ha ribadito cosa rischieranno i responsabili del reato secondo le nuove norme della legge antipirateria, conosciuta anche come ’anti-pezzotto’, appunto, o ‘salva-calcio’.

"Il modo migliore per combattere la pirateria è contrastare le associazioni criminali, ma anche quelle legali che fanno business rubando proprietà intellettuali e diritti di altri". Questo l’inizio di un post, pubblicato su LinkedIn da parte del commissario, per annunciare l’arrivo di una serie di provvedimenti nei confronti di chi utilizza contenuti piratati. "Purtroppo una tappa necessaria – chiarisce Capitanio – anche se probabilmente impopolare, sarà quella di multare gli utenti di pezzotto, gli utenti delle applicazioni facilmente scaricabili dagli store Android ed Apple ma anche dai portali Amazon" oltre che "gli utenti dei tanti siti facilmente raggiungibili dai motori di ricerca (che ancora non collaborano come dovrebbero)", ha scritto ancora Capitanio.

Entrando, poi, in quello che è il dettaglio, dei possibili provvedimenti: "A breve, arriveranno sanzioni da 150 a 5000 euro, e questo, come per tutte le multe, è un passaggio che si vorrebbe evitare ma che si è reso necessario, anche perché chi fa business illegalmente sta facendo credere agli ignari utenti che non succederà nulla (utente avvisato...)".

"Nel frattempo - ha concluso il commissario dell’Agcom - anche la Spagna si muove nella stessa direzione. Un fronte comune in Europa non può che far bene". Il riferimento è alla recente ordinanza, la numero 8, emessa del Tribunale di Commercio di Barcellona, che ha dato il via libera nell’adozione di misure legali dirette contro tutti quegli utenti che guardano il calcio attraverso siti web illegali. L’ordinanza obbliga gli operatori Internet spagnoli - Telefónica, Vodafone, Orange, MásMovil e Digi - a informare le autorità competenti della Liga e fornire dati e informazioni sensibili di tutti gli utenti che si collegano ai server della pagina pirata del calcio. Tra i dati che gli operatori saranno tenuti a fornire figura l’IP assegnato all’utente, nonché il nome, cognome e numero identificativo della persona che figura come titolare nel contratto del servizio di accesso a Internet. Inoltre dovrà essere fornito anche l’indirizzo dell’abitazione a cui è assegnata la linea e la fatturazione. La battaglia di Agcom contro il pezzotto, ovvero i dispositivi per le connessioni sicure o anonime (di per sé non illegali), era iniziata già lo scorso anno e poi sfociata nel disegno di legge poi nella legge anti-pirateria.

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