Giovedì 25 Aprile 2024

Attivista da Oscar Piccola Piuma è volata via

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"Sto andando in un altro posto, sto andando nel mondo dei miei antenati": così parlava della morte un anno fa, malata di cancro al seno, Sacheen Littlefeather, “Piccola Piuma“, la nativa attivista dei diritti umani scomparsa domenica, meno di due mesi dopo che l’Academy si era scusata con lei per il trattamento che le riservò nel 1973, quando salì sul palco per rifiutare l’Oscar per conto di Marlon Brando, che l’aveva vinto come miglior attore per Il Padrino.

Brando non partecipò alla cerimonia per protestare a favore dei diritti dei nativi americani dopo la violenta reazione del governo all’occupazione di Wounded Knee da parte degli attivisti dell’American Indian Movement. Al suo posto mandò Littlefeather, allora 26enne, modella e attivista, figlia di un padre indiano e di una madre bianca entrambi con problemi mentali e cresciuta dai nonni. Abbigliata da “apache“ Sacheen fece un discorso di un minuto per spiegare la decisione del divo, dovuta "al trattamento degli indiani d’America oggi da parte dell’industria cinematografica, in tv, nelle repliche dei film, e a causa di Wounded Knee". Le sue parole furono accolte da fischi e insulti e in seguito Littlefeather raccontò che le guardie trattennero John Wayne che voleva aggredirla. Hollywood la emarginò, per scursarsi ora: "Noi indiani siamo gente paziente, sono passati solo 50 anni!", il commento di “Piccola Piuma“.

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