L’orrore di Uman: strage di bambini ucraini nel palazzo bombardato dai russi

Condominio di 9 piani centrato da un missile, dentro tante famiglie. L’allarme antiaereo ignorato: “Ormai siamo abituati alle sirene”

Kiev, 28 aprile 2023 – Dieci ore dopo le bombe, a Uman non ci sono più speranze di trovare superstiti. Stamattina un raid russo di missili da crociera ha colpito un palazzo residenziale di 9 piani: dentro c’erano civili, famiglie, bambini. Un’esplosione poi le fiamme. L’inferno.

Sono le 17 quando il sindaco, Iryna Pletnyova, alza bandiera bianca: dalle macerie non si aspetta di trovare più sopravvissuti. Dentro l’edificio restano corpi senza vita, presumibilmente sono quelli delle poche persone che ancora risultano disperse. “Molti cittadini non hanno seguito gli allarmi”, dice. Ce ne sono stati tanti qui dall’inizio della guerra ma questa è la prima volta che la città viene bombardata. La gente si era abituata alla sirene, e continuava a fare la propria vita. Perché anche la guerra diventa routine.

Un donna con in braccio un bambino davanti al condominio bombardato a Uman (Afp)
Un donna con in braccio un bambino davanti al condominio bombardato a Uman (Afp)

Uman è una città di poco più di 80mila abitanti nell’oblast di Čerkasy: la popolazione “si rialzerà, come tutta l’Ucraina”, assicura Pletnyova.  Ma intanto negli occhi della gente ci sono immagini di morte e distruzione. Un condominio sventrato, il silenzio tombale dove prima si sentivano le risate e gli schiamazzi dei bambini. Almeno quattro quelli che hanno perso la vita sotto le macerie. Il bilancio, ancora provvisorio, è di 23 vittime. 

Tatiana, 29 anni, si sente miracolata. Solamente un muro ha separato lei, suo marito e i suoi due bambini di 2 e 10 anni, dal missile che ha colpito il palazzo. “Non so nulla delle condizioni della mia casa, vedo che la mia finestra è bruciata, probabilmente è stata distrutta”.

Tatiana racconta: “Alle 4 abbiamo ricevuto l'allarme aereo che mi ha svegliata, ma come ormai siamo tutti abituati, sono tornata a letto e ho cercato di dormire. Poi però abbiamo sentito l'esplosione e abbiamo preso i nostri figli, telefoni e documenti e siamo fuggiti”. Tatiana non ha dubbi: “Tutte le persone che vivevano nei piani che sono crollati e bruciati sono morte lì. Il missile ha colpito la parte del palazzo in cui c'erano le camere da letto. Questa zona è residenziale, tanti bambini vivevano qui. Conoscevo tutte le persone di quella parte di palazzo, i miei vicini di casa. Ora sono sotto shock, non so che giorno sia, non sto realizzando cosa sia accaduto”, dice ancora. “Non so come mi sia salvata, credo sia stato Dio. Non posso spiegarmelo in altro modo: il mio appartamento è intatto e quello accanto è distrutto”.