Venerdì 10 Maggio 2024
MARTA OTTAVIANI
Esteri

Turchia in ginocchio, il falco della Cecenia coordina gli aiuti russi. Kiev: "Macellaio"

Daniil Martynov è un fedelissimo dello spietato Kadyrov. In Ucraina avrebbe preso in ostaggio 500 pazienti di un ospedale

Da luogotenente del terrore in Cecenia a uomo di fiducia di Kadyrov della guerra in Ucraina fino a diventare capo della delegazione dei soccorritori che la Russia ha inviato in Turchia per aiutare nelle operazioni di estrazione dei superstiti dalle macerie dopo i terremoti che hanno colpito il sud-est turco e la Siria lunedì. Daniil Martynov è considerato una delle persone più pericolose e feroci della Federazione Russa, tanto da essere stato messo sotto sanzioni dagli Stati Uniti e dalla Polonia. Classe 1983, della sua vita personale non si sa praticamente nulla. Da buona ex spia, Martynov sa perfettamente come proteggere la privacy della sua famiglia. Anche perché, con il suo curriculum vitae e i crimini di cui si è macchiato, è certo che di nemici ne abbia parecchi.

Daniil Martynov guida gli aiuti di Mosca in Turchia
Daniil Martynov guida gli aiuti di Mosca in Turchia

In compenso, le sue malefatte sono fin troppo note. La sua carriera fulminante è iniziata nel reparto Alpha dell’Fsb, ossia il corpo scelto del servizio segreto, erede del Kgb. Nel 2013, durante un viaggio in Cecenia, viene notato dal presidente della repubblica caucasica, il sanguinario Ramazan Kadyrov e da quel momento, il suo percorso professionale decolla, per la sfortuna di tutti quelli che lo hanno incontrato sulla sua strada. Quel giovane ambizioso e totalmente privo di scrupoli, piace molto a Kadyrov, tanto da nominarlo a capo della sua guardia nazionale, i temuti Kadyrovtsy. Nessuno sa quanti siano di preciso, il loro numero è stimato attorno ad alcune decine di migliaia. La cosa certa, è che sono noti per la loro crudeltà e il ricorso alle torture e alle violenze più efferate. Grazie a loro, il presidente ceceno non solo dorme sonni tranquilli, ma tiene anche sotto controllo il Paese. Un regime dittatoriale in piena regola in una terra, la Cecenia, ricca di risorse naturali, motivo per cui il presidente Putin chiude gli occhi davanti all’orrore. Martynov ha fatto molto parlare di sé, quando, con i suoi Kadyrovtsy, ha partecipato alle prime fasi della guerra contro l’Ucraina.

Secondo l’intelligence di Kiev, l’ex spia si è macchiata di diversi crimini di guerra, soprattutto nella città di Borodianka, a nord della capitale, quando Putin sperava ancora di conquistarla e Kadyrov dichiarava che avrebbe ucciso quanti più ucraini possibili. Purtroppo, ci ha pensato il suo braccio destro. Secondo i servizi ucraini, Martynov avrebbe occupato un ospedale psichiatrico, prendendo come ostaggio tutti e 500 i pazienti, anche quelli in condizioni più gravi. La struttura è stata utilizzata come zona di tiro. Non si sa quanti siano ancora vivi, quel che è certo è che i Kadyrovtsy si sono ritirati dopo aver minato il terreno circostante alla cittadina. In molti, hanno raccontato di essere stati costretti da Martynov a registrare video dove dichiaravano la loro solidarietà a Putin, pena le maggiori torture. Dallo scorso agosto, l’ex spia, è passata in forze al ministero russo per le Emergenze e, in grazia del suo nuovo incarico è stato inviato in Turchia, un Paese accusato spesso, anche dalla Russia, di ospitare jihadisti di varia estrazione, inclusi quelli di origine cecena. Legittimo sospettare che Martynov, oltre a coordinare gli aiuti, ne approfitti anche per guardarsi intorno, certamente non per la gioia di Erdogan. Ma il presidente turco attraversa una fase delicata e in questo momento può solo pensare a farsi rieleggere.