Terza guerra mondiale? Potrebbe (davvero) scoppiare se...

La Nato rafforzerà - con enormi spese - il fianco est dell'Alleanza per chiarire alla Russia che un attacco a un qualsiasi paese Nato scatenerà la risposta dell'intera Alleanza

Roma, 24 febbraio - L'aggressione russa all'Ucraina cambierà l'assetto geopolitico dell'Europa. Nessuno prende in considerazione l'ipotesi di entrare in guerra con la Russia per difendere l'Ucraina. Nessuno vuole una terza guerra mondiale, che sarebbe fatalmente una guerra nucleare. Ma i conflitti scoppiano non solo in maniera deliberata, come ha fatto Putin. Scoppiano anche quando non si vorrebbe, avvengono per passi successivi, che portano ad altri, e producono conseguenze che nessuno all'origine voleva. Al momento la Nato fa quello che può, e cioè rafforzerà il fianco est dell'Alleanza.

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"La Nato - dice un comunicato del Consiglio Nato emesso in mattinata - continuerà ad adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e la difesa di tutti gli alleati. Stiamo schierando ulteriori forze difensive terrestri e aeree nella parte orientale dell'Alleanza, nonché ulteriori risorse marittime. Abbiamo aumentato la prontezza delle nostre forze a rispondere a tutte le contingenze".  "Oggi - prosegue la nota - abbiamo tenuto consultazioni ai sensi dell'articolo 4 del Trattato di Washington. Abbiamo deciso, in linea con la nostra pianificazione difensiva per proteggere tutti gli Alleati, di adottare ulteriori misure per rafforzare ulteriormente la deterrenza e la difesa in tutta l'Alleanza".

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Manovre difensive 

La prima mossa sarà muovere forze di risposta rapida verso gli Stati Baltici, la Polonia, la Slovacchia, la Romania e la Bulgaria. Si tratta di forze a livello di alcuni battaglioni, non numeri significativi. Circa 800 soldati americani appartenenti al secondo Battaglione paracadutisti, al 503esimo reggimento di fanteria paracadutista e alla 173esima brigata aviotrasportata di stanza a Vicenza sono in partenza per la Lettonia. Altri, di vari paesi, seguiranno. Più importante il dislocamento immediato di alcune decine di aerei. Si pala di 40-60 nei prossimi giorni, più Awacs (aerei radar), aerei spia, droni, gruppi di elicotteri d'attacco. Aumenteranno anche le navi alleate sia nel Mediterraneo che nel mar Nero  e nel Baltico. Possibile lo spostamento di un ulteriore gruppo d'attacco Nato, con una portaerei americana e le sue navi appoggio e scorta.

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La miccia dei dardanelli 

Ogni attacco a paesi Nato sarà considerato un "attacco a tutti" ha ribadito il segretario generale della Nato Stoltenberg. E questo non è negoziabile, è il minimo per evitare che Putin dilaghi in tutta Europa. La chiusura dello stretto di Dardanelli, chiesto dalla Ucraina alla Turchia, è all'esame dell'Alleanza, che lo considera però un atto troppo aggressivo, al quale la Russia potrebbe reagire con la forza. Improbabile che venga decisa senza un attacco russo a un paese Nato. Attacco che vorrebbe dire Terza guerra mondiale. 

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Un'operazione costosa

Nel medio periodo è possibile e anzi probabile che la Nato rafforzi le forze presenti nei paesi baltici, passando da 3 a 7 brigate, due o tre delle quali brigate corazzate - operazione che avrebbe un costo di 2.7-3 miliardi di dollari all'anno - e altre tre brigate, una ciascuna in Polonia, Slovacchia e Romania. Su tutto il fianco est verrebbe aumentato lo schieramento di aerei ed elicotteri cacciacarri e forze di artiglieria, specialmente missilistica. Sulle coste dei paesi Nato che affacciano sul Mar Nero - Romania, Bulgaria, Turchia - e in Grecia, cosi come nel Baltico (Lituania, Lettonia, Estonia, Polonia, Germania, Danimarca)  saranno schierati missili antinave e verranno rafforzata la presenza di aerei antisom. Per deterrenza, non per fare la guerra. 

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