Mercoledì 8 Maggio 2024

Spionaggio russo, fermato anche un italiano

Ex dirigente di Avio nei guai: "Sfruttava i segreti dell’azienda per favorire Mosca"

Alexander Yuryevich Korshunov

Alexander Yuryevich Korshunov

Roma, 5 ottobre 2019 - Il cerchio si stringe attorno alla presunta spia russa che aveva allestito una rete per sottrarre segreti industriali alla Avio Aero, azienda torinese che nel 2013 fu acquisita dalla General Electric Aviation americana. Il 30 agosto è stato arrestato dalla Polizia appena sbarcato all’aeroporto di Napoli il russo Alexander Yuryevich Korshunov, 57 anni – dirigente della United Engine Corporation russa ma ex diplomatico russo – ieri è toccato a quello che per l’accusa è stato il suo partner italiano: Maurizio Paolo Bianchi, 59 anni, fino al 2012 dirigente di Avio. Korshunov – per il quale, dopo l’arresto, è intervenuto Vladimir Putin in persona, che ha sostenuto la sua innocenza – e Bianchi sono accusati dalle autorità Usa di cospirazione nel furto di segreti industriali ai danni della GE Aviation, accuse per le quali rischiano 10 anni di carcere.   Nel 2013 le attività di Avio spa sono state acquistate da GE Aviation, che le gestisce attraverso la Avio Aero, con sede a Torino. Dopo aver lasciato Avio, Bianchi ha iniziato a lavorare per la Aernova di Forlì. Korshunov – che giovedì si è visto respingere dai giudici dell’ottava sezione penale della Corte d’Appello di Napoli la richiesta di scarcerazione – già dal 2009 lavorava per la United Engine Corp (Uec), della quale faceva parte la succursale Aviadvigatel, inserita nel settembre del 2018 dal dipartimento Usa del Commercio nella lista delle aziende la cui condotta è ritenuta contraria alla sicurezza nazionale o agli interessi di politica estera degli Stati Uniti. Aernova e Aviadvigatel erano legate da un contratto, nel periodo preso in esame dalle autorità Usa. 

Le autorità Usa ritengono che tra il 2013 e il 2018, Bianchi, per conto di Korshunov, abbia reclutato cinque tra dipendenti ed ex dipendenti di Avio Aero per lavori di consulenza legati a un particolare componente dei motori a reazione, il cosiddetto ‘accessory gearbox’, utilizzato per trasferire potenza dal motore a reazione ad altri sistemi dell’aereo. L’operazione sarebbe stata effettuata nell’interesse del programma russo PD-14, il progetto di un motore aeronautico destinato al nuovo velivolo russo di medio raggio MC-21. Secondo i documenti presentati in tribunale, nelle consulenze presentate, si affermava generalmente che "i detentori dei brevetti e della proprietà intellettuale derivante dal lavoro sono i ministeri dell’Industria e del Commercio della Federazione Russa". Ma non sarebbe stato così. Secondo le accuse, i consulenti avrebbero utilizzato segreti industriali di proprietà di Avio Aero e GE Aviation per produrre i loro rapporti tecnici. In particolare, il lavoro si concentrava sulle ‘accessory gearboxes’ prodotte da Avio Aero, che forniscono potenza a sistemi quali le pompe idrauliche, i generatori, e le pompe di carburante. I documenti presentati in tribunale indicano che Korshunov organizzò incontri con i consulenti, e ne pagò le spese, che avvennero nel giugno del 2013 al Paris Air Show di Le Bourget, in Francia, e nel 2014 a Milano.

Negli incontri si discusse dei rapporti tecnici sulle gearboxes prodotti dai consulenti. È quanto basta, nel rapporto dello special agent dell’Fbi Michael Runnels alla procura di Hamilton in Ohio, per concludere che "vi fu cospirazione per sottrarre segreto industriali" e al giudice Karen Litkovitz di chiedere l’arresto dei due. Missione oggi compiuta.