Giovedì 12 Giugno 2025
REDAZIONE ESTERI

Francia, morta Simone Veil. Fu la prima presidente del Parlamento europeo

La storica ministra francese aveva 89 anni. Di religione ebraica, nel 1944 fu deportata nel campo di concentramento di Auschwit. Fu sempre in prima linea per i diritti delle donne

Jacques Chirac con Simone Veil (Afp)

Parigi, 30 giugno 2017  - E morta, Simone Veil, prima presidente del Parlamento europeo e storica ministra francese. Aveva 89 anni. Simone Jacob è nata a Nizza il 13 luglio 1927, di religione ebraica e durante l'Occupazione nazista subì dure persecuzioni e nel marzo 1944 fu deportata insieme alla famiglia nel Campo di concentramento di Auschwitz.

Lei e la sorella sono sopravvissute e sono state liberate il 27 gennaio 1945, attuale Giorno della Memoria in tutti gli Stati dell'Unione europea. E' laureata in giurisprudenza, diventa magistrato e nel 1946 sposa Antoine Veil, con cui ha avuto tre figli.

È tra i soci fondatori e Presidente onorario della Fondation pour la Mémoire de la Shoah, organizzazione non-profit che si occupa della promozione della memoria e degli studi sulla tragedia della Shoah.

Nel 1974 lascia la carriera di magistrato, e dopo l'elezione di Valéry Giscard d'Estaing a presidente della Repubblica francese, viene nominata ministro della sanità nel governo di Jacques Chirac, e riconfermata nell'incarico in quello successivo di Raymond Barre. 

Simone Veil diventa così una delle prime donne ministro. In quel periodo riesce a ottenere l'approvazione della legge sull'aborto, sia pure subendo attacchi da parte dei deputati più oltranzisti.

Nel luglio 1979, lascia il governo Barre per guidare la lista dell'Unione per la Democrazia Francese alle prime elezioni a suffragio universale per il Parlamento Europeo. È la capofila dello schieramento europeista, liberale e centrista, sostenuto apertamente da Giscard d'Estaing. Alla prima riunione del Parlamento europeo a Strasburgo nel luglio del 1979 è eletta Presidente dell'assemblea. Resterà in carica fino al gennaio 1982. È rieletta al Parlamento Europeo nel 1984, stavolta con la lista unitaria di centro-destra RPR-UDF capeggiata da lei (in qualità di illustre esponente dell'UDF) e da Jacques Chirac (in qualità di leader del RPR). 

Nel marzo 1993 è nominata ministro di Stato, ministro della Sanità, degli Affari Sociali e delle Aree Urbane nel governo di Édouard Balladur. Resterà in carica fino al maggio 1995. Nel marzo 1998 è nominata membro del Consiglio costituzionale dal presidente del Senato René Monory. Il suo mandato dura nove anni ed è scaduto nel marzo 2007.

Nel febbraio 2007 ha espresso il suo sostegno alla candidatura di Nicolas Sarkozy alla Presidenza della Repubblica. Il 9 aprile 2008 è stata designata dal consiglio dei ministri alla presidenza del Comité de réflexion sur le préambule de la Constitution. Nell'ottobre 2012 battezza come "madre nobile" la neonata formazione di centrodestra UDI, capeggiata da Jean-Louis Borloo.