Mosca, 20 agosto 2018 - Lo hanno picchiato, massacrato e ucciso, dopo averlo attirato con una scusa in una trappola. A morire nei giorni scorsi sotto la violenza cieca di cinque ragazzini fra i 13 e i 16 anni, che hanno ripreso la scena con un cellulare, è stato un ventenne disabile afflitto da balbuzie. È successo a Berezovskij, cittadina degli Urali (Russia), dove la baby gang ha attirato il ragazzo con la scusa di una bevuta collettiva dopo averlo incontrato per strada.
Il giovane, Dmitri Rudakov, che a causa dei suoi problemi di pronuncia non aveva molti amici, ha acconsentito e ha seguito i ragazzini all'interno di un garage. E qui, come riferisce il quotidiano "Komsomolskaya Pravda", è avvenuto il massacro. Il branco di cinque adolescenti lo ha costretto a spogliarsi e sdraiarsi in terra. Poi, a turno, hanno iniziato a picchiarlo mentre un membro del gruppo, una ragazza 13enne, riprendeva la scena con il telefonino. In un vero e proprio eccesso di violenza alcuni dei minorenni hanno iniziato a saltare sulla testa di Dmitri, che è morto a causa dei traumi cranici riportati. Il corpo del giovane è stato ritrovato il giorno dopo il delitto. Fermati dalla polizia, i ragazzini si sono giustificati dicendo che credevano Rudakov fosse un tossicodipendente. A Berezovskij, in seguito al fatto, si sono svolte alcune manifestazioni per chiedere giustizia.