Roma, 18 marzo 2024 - Vladimir Putin vuole creare una zona cuscinetto all'interno dei territori occupati in Ucraina per proteggere meglio il territorio russo dai raid nemici. Ma Kiev non si fida e vede dietro alla dichiarazione dello zar una volontà completamente diversa. "Questa è... una dichiarazione evidente che la guerra non farà altro che intensificarsi", è stato il commento amaro di Mykhailo Podolyak, consigliere di Volodymyr Zelensky.
Kiev: “Putin vuole intensificare gli attacchi”
Secondo i vertici di Kiev la volontà di creare una zona di sicurezza dello zar preannuncia un'escalation della guerra. "Tutto ciò è una prova diretta che la Federazione Russa non è pronta a vivere nelle moderne relazioni sociali e politiche, tenendo conto dei diritti sovrani assoluti degli altri Paesi", ha continuato Podolyak.
Putin: “Zona cuscinetto per difenderci”
Dopo la rielezione di domenica il presidente Putin ha parlato della zona cuscinetto, e oggi il suo portavoce Dmitry Peskov, nel suo briefing quotidiano, lo ha ribadito. ''E' possibile che, visti i tragici eventi in corso, prima o poi saremo costretti a creare una 'zona cuscinetto', una zona di sicurezza che sarà abbastanza difficile da superare con i mezzi di distruzione utilizzati dal nemico'' aveva affermato lo zar, facendo riferimento a diversi attacchi subiti in zone di confine come Belgorod.
Nel 2024 Kiev ha attaccato 15 volte oltre confine
E in effetti gli ucraini hanno tentato di portare la guerra diverse oltre confine, come ha scritto il media indipendente russo The Insider, e rilanciato da Ukrainska Pravda: Kiev ha compiuto con i droni 15 attacchi solo nel 2014. Raid che, se non hanno riscosso veri e propri successi militari, hanno comunque pesato sull'economia russa infatti 13 obiettivi erano raffinerie di petrolio, dislocate in nove regioni della Federazione Russa, di cui 8 gravemente danneggiate.
Colpite 13 raffinerie, Mosca nasconde danno importante
Impianti con una una capacità produttiva di 178 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi l'anno che hanno subito danni più o meno gravi, ma su cui Mosca ha rivelato poco, o negato l’attacco. Anche prendendo in considerazione solo la produzione degli 8 impianti più danneggiati la perdita in fatto di produzione petrolifera è stata comunque consistente e si sarebbe aggirata attorno ai 83 milioni di tonnellate. E Kiev non sembra volersi fermare: l'ultimo attacco contro raffinerie russe risale al due giorni fa contro tre impianti nella regione di Samara.