Mercoledì 1 Maggio 2024

Scandalo pedofilia, lascia il cardinale di Washington

Il Papa accetta le dimissioni di Donald Wuerl, sotto accusa per aver mal gestito alcuni casi di abusi sui minori, quando era vescovo di Pittsburg

Il cardinale Wuerl

Il cardinale Wuerl

Washington, 12 ottobre 2018 - Era solo questione di tempo, alla fine il giorno dell’uscita di scena è arrivato. Oggi papa Francesco ha accolto le dimissioni, ufficialmente per raggiunti limiti di età, del 77enne arcivescovo di Washington, il cardinale Donald Wuerl. Da mesi il presule statunitense è nella bufera sia per l’inchiesta choc sulla pedofilia nella Chiesa in Pennsylvania, sia per lo scandalo degli abusi omosex commessi dal suo predecessore Theodore McCarrick a cui il Pontefice ha tolto la berretta cardinalizia, una volta venuto a galla un episodio di violenza sessuale su un minore. Nelle scorse settimane Wuerl era stato oggetto di vibranti contestazioni in cattedrale. Buona parte del clero lo aveva invitato a farsi da parte.  

«Ancora una volta per eventuali errori passati in giudizio mi scuso e chiedo perdono – si legge in una nota del cardinale, diffusa anche viaTwitter –. Le mie dimissioni sono un modo per esprimere il mio amore grande e duraturo per te, popolo della Chiesa di Washington». Nel report del Grand Jury della Pennsylvania, che ha scoperchiato il caso di 300 preti-orchi negli ultimi 70 anni, il cardinale viene  accusato di non aver gestito al meglio, quando era vescovo di Pittsburg, alcune di queste storie. Per altre, invece, gli si riconosce una certa tempestività di intervento che fa il palo con l’istituzione in diocesi, nel 1989, tredici anni prima che queste strutture divenissero obbligatore nella Chiesa americana, di un board anti-pedofilia. 

Da qui il tono mite della lettera con cui il Papa accoglie la richiesta di dimiessioni di Wuerl, presentate il 21 settembre scorso: “Possiedi elementi sufficienti per ‘giustificare' il tuo agire e distinguere tra ciò che significa coprire delitti o non occuparsi dei problemi, e commettere qualche errore. Tuttavia, la tua nobiltà ti ha condotto a non usare questa via di difesa. Di questo sono orgoglioso e ti ringrazio”.

Tirato in ballo dal dossier Viganò, l’arcivescovo ha, invece, sempre negato di essere a conoscenza delle sanzioni (derubricate a esortazioni dal ministro dei Vescovi della Santa Sede, il cardinale Marc Quellet) irrogate da papa Benedetto XVI ai danni di McCarrick. Qualche settimana fa il 'Washington Post' ha rivelato l’esistenza di un accordo extragiudiziale fra un ex seminarista molestato e la diocesi di Pittsburg, allora retta da Wuerl, per un risarcimento del danno. L’intesa includeva anche accuse contro McCarrick patite in altre circostanze dalla stessa vittima.