Venerdì 4 Ottobre 2024

Il Papa in Belgio: “Gli abusi sui minori nella Chiesa una vergogna, chiediamo perdono”

Il pontefice “rattristato” anche per le adozioni forzate avvenute tra gli anni '50 e '70 del secolo scorso. Il re e il premier: “Tutti i casi vengano portati alla luce”

Bruxelles, 27 settembre 2024 – Papa Francesco chiede "perdono" per gli abusi sui minori da parte della Chiesa. Nel primo giorno di visita ufficiale in Belgio il pontefice affronta il caso pedofilia, particolarmente sentito nel Paese con centinaia di vittime che chiedono giustizia. Al Palazzo Reale di Laeken, di fronte alle autorità, il Papa parla di "una piaga che la Chiesa sta affrontando con decisione e fermezza, ascoltando e accompagnando le persone ferite e attuando in tutto il mondo un capillare programma di prevenzione".

"Questa è la vergogna, la vergogna degli abusi minorili, che oggi tutti noi dobbiamo prendere in mano chiedere perdono e risolvere il problema –  dice Bergoglio citando Erode e la strage ei bambini –. Nella stessa Chiesa c'è questo crimine, e la Chiesa deve vergognarsi e chiedere perdono e cercare di risolvere questa situazione con l'umiltà cristiana, e fare di tutto perché non succeda più. Se un solo abuso è sufficiente per vergognarsi, la Chiesa deve chiedere perdono di questo. Questa è la nostra vergogna e la nostra umiliazione".

Papa Francesco con re Philippe e la regina Mathilde a Bruxelles (Ansa)
Papa Francesco con re Philippe e la regina Mathilde a Bruxelles (Ansa)

Nel discorso di Francesco c'è spazio anche per le vittime di adozioni forzate. Secondo le stime, tra gli anni '50 e '70 del secolo scorso, sarebbero stati 30mila i neonati sottratti alle loro madri perché non sposate. A mediare erano spesso gli istituti religiosi per le generose donazioni che ricevevano da parte delle famiglie che adottavano. "Sono stato rattristato" per questa notizia, dice il Papa sottolineando che "in quelle spinose storie si mescolò l'amaro frutto di un reato e di un crimine".

Re Philippe ricorda che "c'è voluto così tanto tempo perché le loro grida venissero ascoltate e riconosciute. C'è voluto così tanto tempo per cercare la via, per 'riparare' l'irreparabile". Il sovrano riconosce gli sforzi fatti dalla Chiesa, ma chiede che vengano "perseguiti con determinazione, senza sosta".

Forte anche l'appello del premier belga: "Dobbiamo tentare di risolvere questi case senza tacerli", "non basta parlarne", "bisogna fare dei passi concreti, bisogna fare tutto il possibile". "Lei ha il diritto di sapere la verità su questi reati – ha detto Alexander De Croo rivolgendosi direttamente al Papa – che vanno portati alla luce. Bisogna arrivare alla giustizia".