Sabato 4 Maggio 2024

Missili sulla Polonia, è giallo: le 3 ipotesi. Mosca: non sono nostri. Oggi vertice Nato

Alleanza atlantica in stato d'allerta, Europa sotto choc. Il presidente Duda: nessuna prova al momento su chi abbia sparato, tutto da indagare. Riunione urgente del G7 a Bali. Meloni: fortissima preoccupazione

Roma, 16 novembre 2022 - Missili sulla Polonia e 2 morti: è giallo. La Ue è sotto choc e la Nato in stato di allerta per le esplosioni di ieri sera 15 novembre nel villaggio di Przewodów, dopo la pioggia di oltre 100 razzi russi che si era abbattuta nel pomeriggio sull’Ucraina, ennesima sfida di Vladimir Putin al mondo in pieno G20: è la prima volta che un Paese dell’Alleanza viene colpito direttamente nella guerra tra Mosca e Kiev.

Febbrili i contatti e le consultazioni tra alleati per cercare di capire cosa sia successo esattamente in Polonia, ovvero se i missili siano russi oppure, come suggeriscono alcune fonti, se siano stati i resti di un razzo abbattuto dalla contraerea ucraina a provocare il disastro. Varsavia ha messo l'esercito in stato d'allerta. All'1.21 della notte le agenzie battono questa dichiarazione del presidente polacco Duda: nessuna prova concreta su chi abbia sparato. "Al momento non abbiamo prove conclusive su chi abbia lanciato questo missile. Molto probabilmente si trattava di un missile di fabbricazione russa ma al momento è ancora tutto da indagare”, ha dichiarato Duda. Mentre tra Mosca e Kiev è scambio di accuse, oggi 16 novembre si riunisce il vertice Nato. E si prepara anche una riunione urgente del G7 al G20 di Bali. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni "manifesta fortissima apprensione e preoccupazione per quanto accaduto in Polonia" fa sapere Palazzo Chigi. Meloni "esprime solidarietà al Governo e al popolo polacco".

Il luogo presunto in Polonia dove sono caduti i due missili russi
Il luogo presunto in Polonia dove sono caduti i due missili russi

Sommario

Le 3 ipotesi

Incidente? Errore? Attacco deliberato? Sono le 3 ipotesi possibili. Le immagini del cratere dell’esplosione verificatasi ieri sera in territorio polacco sembrano mostrare detriti compatibili con i resti di proiettili sparati con il sistema missilistico S-300: in uso da parte della Russia, ma anche delle forze ucraine come arma di difesa anti-aerea. Lo sostiene Mark Cancian, analista militare del think tank britannico, intervistato dalla Bbc. "Chi abbia sparato il missile resta non chiaro al momento", gli ha fatto eco dagli schermi della stessa emittente J Andrés Gannon, esperto di questioni militari presso lo Us Council on Foreign Relations, dicendosi a sua volta convinto che si tratti di frammenti di un ordigno sparato da una batteria di S-300 al pari di Justin Bronck, senior fellow del think tank londinese Rusi.

La Bbc cita peraltro fonti e analisti russi ripresi dai media di Mosca stando alla cui tesi i sistemi S-300 in dotazione del Cremlino non sarebbero in grado di minacciare il territorio della Polonia dalle posizioni in cui sono schierati; mentre alcuni di quelli ucraini, dislocati a loro dire anche vicino al confine, potrebbero facilmente raggiungerlo in caso di "funzionamento anomalo". 

Il missile caduto in Polonia
Il missile caduto in Polonia

Vertice Nato

Gli ambasciatori della Nato si riuniranno oggi su richiesta della Polonia, sulla base dell’articolo 4 dell’alleanza. Lo hanno dichiarato all’agenzia di stampa Reuters due diplomatici europei. Secondo l’articolo 4 del trattato costitutivo dell’alleanza, i membri “si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di uno di essi, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”. Uno dei diplomatici ha dichiarato che l’Alleanza agirà con cautela e avrà bisogno di tempo per verificare come sia avvenuto esattamente l’incidente.

"Non siamo stati noi"

"La Russia ora sta promuovendo una teoria complottista secondo la quale sarebbe un missile della difesa aerea ucraina ad essere caduto nel territorio polacco. Questo non è vero”. Lo scrive il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba su Twitter. “Nessuno dovrebbe accettare la propaganda russa o amplificarne il messaggio - aggiunge - questa lezione l’avremmo dovuta imparare sin dall’abbattimento del volo 17 della Malaysia Airlines”. 

Per il presidente ucraino, Volodymir Zelensky, i nuovi attacchi russi contro l’Ucraina sono “uno schiaffo in faccia al G20”. I missili caduti sulla Polonia, Paese Nato, sono russi e questo è un “attacco alla sicurezza collettiva”, ha aggiunto, parlando di una “escalation significativa”. “Dobbiamo agire”, ha concluso.

La versione di Mosca

Le dichiarazioni diffuse dal governo e dai media polacchi circa la caduta di due missili russi sul territorio della Polonia sono “una deliberata provocazione che ha l’obiettivo di causare una escalation della situazione”, ha dichiarato invece il ministero della Difesa russo. Nella dichiarazione viene smentito che i missili caduti sulla Polonia fossero russi, sottolineando che non sono stati compiuti attacchi con armi di Mosca contro obiettivi vicino al confine ucraino-polacco. Lo riferisce l’agenzia di stampa russa Interfax. 

Colloquio tra Duda e Stoltenberg

Il presidente polacco Duda ha parlato con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. "La Nato sta monitorando la situazione e gli alleati si stanno consultando da vicino. È importante che tutti i fatti siano accertati", ha dichiarato Stoltenberg. 

La Casa Bianca

La Casa Bianca “stabilirà cosa è accaduto, e quali sono i prossimi passi appropriati”. Gli Usa stanno lavorando “assieme al governo polacco per raccogliere maggiori informazioni” ha dichiarato Adrienne Watson, portavoce del National Security Council. Il presidente Biden ha parlato al telefono con Duda.

La Nato esaminerà opportunità di una risposta

La Nato esaminerà l’opportunità di una risposta come prevede l’articolo 5 del Trattato Nord Atlantico siglato nel 1949. La reazione all’attacco non è automatica, anche se ne viene legittimata. L’articolo recita infatti che “le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale”.

Le parole del ministro Tajani 

La parola d’ordine in questa fase comunque è accertare i fatti.  L’allarme è condiviso da tutte le cancellerie europee. "Seguiamo la situazione con attenzione, siamo vicini al popolo polacco", ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. 

Europa sotto choc 

"Sono choccato dalla notizia che un missile o altre munizioni abbiano ucciso persone in territorio polacco. Le mie condoglianze alle famiglie”. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che si trova a Bali per il G20. “Noi stiamo con la Polonia. Sono in contatto con le autorità polacche, i membri del Consiglio europeo e altri alleati", aggiunge.