Lunedì 29 Aprile 2024

Fermata Lyubov Sobol, la 'pasionaria' anti-Putin. Pugno di ferro a Mosca: 600 arresti

Mosca, l'avvocatessa 31 enne stava andanto in taxi sul luogo della manifestazione quando è stata caricata a forza su una camionetta della polizia

 Lyubov Sobol, madrina delle proteste anti-Putin, fermata prima del corteo a Mosca (Ansa)

Lyubov Sobol, madrina delle proteste anti-Putin, fermata prima del corteo a Mosca (Ansa)

Mosca, 3 agosto 2019 - Dopo la giovanissima Olga Misik, la 17enne simbolo della protesta anti-Putin, oggi è stata fermata anche Lyubov Sobol, fedelissima di Alexei Navalny e 'madrina' delle proteste. Gli agenti di polizia non l'hanno neppure fatta arrivare in piazza, bloccandola su un taxi, mentre dal suo quartier generale si stata recando verso i boulevard della capitale, dove stavano per cominciare i cortei non autorizzati.

Lei non si è lasciata intimidire dai gendarmi: "Perché avete i caschi, avete paura di una ragazza al 20esimo giorno di sciopero della fame?", ha chiesto Sobol ai poliziotti. Gli agenti l'hanno caricata a forza su una camionetta della polizia. Prima di essere portata via, Sobol ha chiesto le tessere identificative degli agenti e ha letto i loro nomi ad alta voce davanti ai giornalisti che hanno documentato il fermo. Poi ha chiesto la ragione del fermo e le è stato risposto da uno degli agenti "20.2", ovvero l'articolo del codice russo che vieta le manifestazioni non autorizzate.

Poche ore dopo il suo arresto,  ha scritto su Twitter di aver trascorso "oltre tre ore" in macchina girando per Mosca con "12 funzionari a volto coperto". "Saluto tutti i coraggiosi moscoviti che sono scesi in piazza oggi! - ha aggiunto - orgogliosa di voi!". 

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Tutte le attività commerciali che danno sui boulevard di Mosca oggi sono chiuse, probabilmente su richiesta delle autorità. Gli agenti in tenuta antisommossa presidiano i punti chiave dei boulevard. Le autorità hanno installato barriere sui principali viali del centro di Mosca e dispiegato un elevato numero di agenti di polizia e soldati della Guardia nazionale. La polizia ha chiesto di rinunciare alla manifestazione odierna, facendo sapere che intende "reagire immediatamente", e il sindaco Sergei Sobianine ha chiesto di evitare ogni "nuova provocazione". 

Il dispiegamento agenti è talmente ingente che fra gli attivisti circola la battuta che il malcontento per la mancanza di democrazia è forte anche fra la polizia, considerata l'elevata partecipazione di poliziotti alla protesta. In effetti la presenza dei manifestanti è messa in ombra da quella delle forze di sicurezza e dalla mancanza di un unico punto di concentramento della manifestazione lungo 'l'anello dei boulevard'.  

Circa 600 persone arrestate

Secondo la tv indipendente Dozhd "decine di manifestanti" sono stati caricati sulle camionette a piazza Pushkinskaya, nel centro dI Mosca. In un primo tempo l'organizzazione indipendente OVD-info parlava di  più di 300 persone arrestate, ma a metà pomeriggio il numero era addirittura raddoppiato: "I fermi sono saliti a 600", riporta la Ong. La manifestazione non autorizzata - è stata indetta dall'opposizione dopo che le autorità non hanno ammesso diversi candidati alle elezioni per la Duma della città di Mosca del prossimo 8 settembre.

A confermare il dato è la stessa polizia, citata dall'agenzia Interfax: "Circa 1500 persone hanno partecipato a una manifestazione non autorizzata nel centro di Mosca. Circa 600 persone sono state fermate per vari reati", ha detto la polizia all'agenzia di stampa.

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Chi è Lyubov Sobol

Ultima oppositrice ancora in libertà, l'avvocata 31enne è una delle candidate alle elezioni locali dell'8 settembre che sono state escluse dalla corsa. Sobol, che è in sciopero della fame da tre settimane, era sfuggita alla prigione perché ha un figlio piccolo.  La rete mobile internet stamane era inutilizzabile in varie zone della città. Ieri l'oppositrice aveva twittato: "La Commissione elettorale non fa il suo lavoro, i tribunali non fanno il loro lavoro. L'unica cosa che funziona è la strada". 

"E' arrivato il momento di adottare misure radicali - aveva dichiarato nei giorni scorsi Sobol - Torneremo nel centro di Mosca ogni sabato fino a che non rimettono i nostri nomi sulle schede. Tradirei i miei sostenitori se accettassi ora di tornare sulla Prospettiva Sakharov (il luogo meno centrale in cui il comune aveva autorizzato la manifestazione, ndr)", aveva aggiunto.  Felpa rosa con la scritta "Elezioni contro Russia unita", prima di essere fermata dalla polizia l'attivista aveva registrato una intervista diffusa sul canale di Navalny, di cui è una delle producer, di denuncia della falsità di queste elezioni.

Sobol è una fedelissima di Alexei Navalny, il leader dell'opposizione che sta scontando una condanna a 30 giorni di carcere dal 24 luglio. Lo scorso fine settimana Navalny è stato portato in ospedale per "una grave reazione allergica" e poi rimandato in cella e si è rivolto alla giustizia denunciando un possibile avvelenamento.  La maggior parte degli altri leader della contestazione è stata sottoposta come lui a brevi pene detentive, tra cui altri candidati respinti alle elezioni locali come Ilia Iachine, Ivan Jdanov e Dmitri Goudkov.

Appello a Salvini: "Chiami Putin"

 "Chiediamo al Ministro degli Interni italiano, Matteo Salvini, che dice di trovarsi meglio a Mosca che nelle capitali europee, amico e ammiratore di Putin, di trasmettere al Presidente russo la nostra angoscia di cittadini liberi italiani nel vedere repressa l'aspettativa dei cittadini moscoviti ad avere elezioni aperte ed eque", scrive su Twitter il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova, che lancia l'hashtag #SalvinichiamaPutin.

Aperta un'inchiesta su Navalny: riciclaggio

Pochi giorni fa l'organizzazione anticorruzione guidata da Navalny ha accusato la vice dell'attuale sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, stretto alleato del presidente Vladimir Putin, di aver svenduto proprietà della città a propri familiari. E mentre le nuove proteste erano in corso, la procura ha annunciato di aver aperto un'indagine sull'organizzazione: ha ipotizzato sia responsabile di riciclaggio di denaro per un miliardo di rubli, pari a 15,3 milioni di dollari. Lo staff di Navalny ha respinto l'accusa, definendola una manovra per tentare di minare la sua immagine e la rete di volontariato che opera al fianco dell'oppositore. Questi, nel frattempo, resta in cella dopo che nello scorso fine settimana è stato portato in ospedale per quello che i suoi medici personali hanno descritto come un possibile avvelenamento.