Mercoledì 24 Aprile 2024

Leonardo strapagato, la lite tra principi sauditi finisce con un baratto

Il prezzo dell'opera gonfiato all'asta di Christie's. E alla fine il dipinto 'Salvator mundi' viene scambiata con un mega-yacht

Il dipinto di Leonardo "Salvator Mundi" (Ansa)

Il dipinto di Leonardo "Salvator Mundi" (Ansa)

Londra, 30 marzo 2018 - Il Salvator mundi di Leonardo Da Vinci è il quadro più caro al mondo perché il suo prezzo sarebbe stato gonfiato all’asta da due principi arabi che si sono fatti la guerra inconsapevolmente a suon di rialzi. Il magnifico quadro raffigurante un ritratto di Cristo ‘Salvatore del Mondo’, è stato venduto dalla casa d’asta Christie’s a New York per ben 450 milioni di dollari lo scorso novembre. Dopo un mese, alcuni documenti recuperati dal New York Times avevano rivelato che l’acquirente era il principe saudita Bader Bin Abdullah, che l’avrebbe acquistato per conto del suo caro amico, il principe erede saudita Mohammed bin Salman, uno degli uomini più ricchi al mondo.

Si è scoperto però che la gara per la tela vinciana si era inasprita fra due puntatori anonimi: uno era il principe saudita e l’altro era il principe degli emirati arabi, Mohammed bin Zayed, che voleva il dipinto per il nuovo museo del Louvre ad Abu Dhabi (costato finora 1 miliardo di dollari). Ambedue i principi, che sono grandi amici, ignoravano di trovarsi l’uno contro l’altro all’asta di Christie’s.

Ambedue erano convinti di trovarsi contro un emissario della famiglia a capo del Qatar, nota per l’interesse nell’arte antica e per avere messo insieme una collezione d’arte invidiabile. Quando hanno scoperto di essersi combattuti per l’acquisto del dipinto, i due principi si sono resi conto di aver gonfiato il prezzo ben oltre le stime degli esperti. Oltre alla beffa, i due hanno inoltre appreso che la rivale famiglia del Qatar aveva preso visione del dipinto un anno prima e si era rifiutata di pagare gli 80 milioni di dollari richiesti al tempo "perché il soggetto era considerato troppo cristiano per far parte della loro collezione", come ha confessato un esperto.

Se i qatariani l’avessero acquistato per 80 milioni di dollari a perderci sarebbe stato il venditore, il miliardario russo Dmitry Rybolovlev, che l’aveva a sua volta acquistato da un mercante d’arte svizzero per 127.5 milioni di dollari nel 2013. Invece, grazie alla gara tra i due arabi, il russo ci ha guadagnato ben 322 milioni di dollari.

Un consulente del principe saudita ha rivelato: "Il messaggio del principe bin Salman era: pagate quello che c’è da pagare, basta che non se lo aggiudichi il Qatar". Peccato che, quando è stato riconosciuto come l’acquirente, i critici del principe lo abbiano fatto a pezzi. Come, lui compra Leonardi gonfiati mentre il paese è in crisi economica? Dopo critiche sempre più feroci, Mohammed bin Salman ha deciso di disfarsi del dipinto problematico con uno scambio con l’amico degli emirati, che aveva uno yacht proprio da 450 milioni di dollari. Nel giro di una settimana lo scambio fu fatto e così il Louvre di Abu Dhabi ha avuto il suo Leonardo e il principe saudita ha ottenuto il suo terzo mega-yacht.

Il Topaz, lungo 428 piedi e costruito da cantieri britannici, offre il massimo del lusso con due piste d’atterraggio per elicotteri, diverse piscine, discoteca, cinema, e 26 cabine matrimoniali. Il principe ha anche il ‘Serene’ e il ‘Pegasus VIII’, comprati da un miliardario russo e uno americano. E di certo la famiglia dell’Arabia Saudita non si fa mancare nulla. E si vede che alla popolazione saudita, in piena crisi economica, questi sono sembrati soldi meglio spesi.