di Aldo Baquis
TEL AVIV
Con un attacco preventivo condotto in Libano da 100 aerei da combattimento Israele ha cercato ieri di sconvolgere, a 20 minuti dal suo inizio, un attacco in grande stile organizzato dagli Hezbollah per vendicare la morte del loro comandante Fuad Shukr. Questi fu ucciso un mese fa a Beirut in un attacco israeliano di ritorsione per la uccisione di ragazzi drusi nel Golan. Gli Hezbollah hanno attacco egualmente ma, secondo Israele, in una maniera molto minore di quella progettata inizialmente.
Sulla base di informazioni di intelligence di prima mano, la aviazione israeliana "ha colpito e distrutto nel Libano sud – secondo il portavoce militare – migliaia di lanciarazzi puntati verso il nord ed in parte anche verso il centro di Israele". In tutto sono state colpite una quarantina di basi. Per alcune ore nella zona di Israele a nord di Tel Aviv è stata mantenuta la massima allerta nel timore che gli Hezbollah stessero per attaccare non solo obiettivi militari ma anche centri urbani fra cui Haifa e Tel Aviv. Sono stati dunque aperti i rifugi e alcune arterie del nord sono state chiuse al traffico per consentire lo spostamento di truppe.
Ma presto è risultato evidente che il fuoco dei miliziani sciiti si concentrava nella Galilea. E allora la tensione è rapidamente calata: Israele aveva compreso che Hassan Nasrallah aveva optato per una "ritorsione calibrata": tale da rappresentare una novità rispetto agli attacchi lanciati negli ultimi mesi. Ma non talmente grave dal rischiare di innescare un conflitto generale, che del resto non è nemmeno negli interessi di Israele. Dopo due ore di incertezza, l’aeroporto Ben Gurion ha ripreso a funzionare normalmente.
In serata Nasrallah ha illustrato la dinamica della operazione. Ha spiegato che i suoi uomini avevano deciso di lanciare centinaia di razzi verso il nord di Israele per tenere impegnate al massimo le 11 batterie della contraerea israeliana in quella zona. In questo modo, ha aggiunto, decine di droni avrebbero potuto passare indisturbati per raggiungere due importanti basi israeliane: quella di Glilot (a nord di Tel Aviv) dove hanno sede il Mossad e la unità di intelligence 8200; e la base aerea di Ein Shemer, fra Tel Aviv e Haifa. "Sulla base dei dati in nostro possesso – ha aggiunto – i nostri droni le hanno effettivamente raggiunte entrambe".
Israele nega tuttavia che siano state colpite. Per Netanyahu quello di ieri è stato piuttosto un ulteriore successo di Israele, che va così ad aggiungersi alla eliminazione di Fuad Shukr. "Grazie al nostro attacco preventivo – ha stabilito – abbiamo rimosso la minaccia. Abbiamo distrutto migliaia di razzi a medio raggio, abbiamo intercettato tutti i droni. Abbiamo assestato agli Hezbollah un duro colpo che dovrebbe essere preso in considerazione anche a Teheran. E ancora non abbiamo detto l’ultima parola". Secondo fonti stampa gli Hezbollah avevano predisposto anche missili terra-terra che Israele ha distrutto sul suolo. Nasrallah ha poi replicato: "Gli israeliani raccontano un sacco di frottole. Noi volevamo sparare 320 razzi, e poi ne abbiamo sparati 340. Tutto il resto sono invenzioni di Israele".
Anche Nasrallah ha comunque avvertito di non aver ancora pronunciato l’ultima parola. "Dovremo esaminare gli effetti dell’attacco. Se stabiliremo che sono sufficienti, avremo vendicato la uccisione di Shukr. In caso contrario, torneremo ad agire". Ora, secondo fonti della Bbc, potrebbero entrare in azione anche gli Houthi yemeniti, dopo che Israele ha duramente colpito uno dei loro porti.