Mercoledì 24 Aprile 2024

Hong Kong, la governatrice: "La legge sull'estradizione in Cina è morta"

Ma i manifestanti: "Le proteste non si fermeranno fino alla revoca definitiva del provvedimento"

Carrie Lam, governatrice di Hong Kong (Ansa)

Carrie Lam, governatrice di Hong Kong (Ansa)

Pechino, 9 luglio 2019 - La contestata legge sull'estradizione in Cina "è morta". Ad annunciarlo la governatrice di Hong Kong, Carrie Lam, dopo l'ondata di violente proteste e manifestazioni che hanno interessato l'ex protettorato britannico. Il lavoro del governo sulla legge è stato un "fallimento totale", ha sottolineato Lam in conferenza stampa, secondo quanto riporta la Bbc. 

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"Ci sono ancora dubbi persistenti sulla sincerità del governo o preoccupazioni sul fatto che possa riprendere il processo con il consiglio legislativo quindi qui ribadisco che non questo piano non esiste. Il provvedimento è morto", ha dichiarato Carrie Lam. Si tratta delle parole più distensive pronunciate dalla leader di Hong Kong da quando, un mese fa, sono cominciate le manifestazioni. Tuttavia sia l'emittente britannica sia altri media internazionali evidenziano come la governatrice in realtà non abbia annunciato il ritiro definitivo della norma nonostante le tante rassicurazioni.

Infatti i manifestanti hanno già fatto sapere che non smetteranno di protestare fino al ritiro formale della legge. Uno dei principali attivisti, Joshua Wong, ha definito su Twitter "un'altra ridicola bugia" le parole di Lam. "Se le nostre cinque richieste non verranno ascoltate da Carrie Lam e dal suo governo, il Forum per i diritti civili continuerà a indire manifestazioni e raduni", ha annunciato invece Bonnie Leung, portavoce di un altro dei principali gruppi di dimostranti.

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Il disegno di legge che ha scatenato settimane di disordini era già stato sospeso a tempo indeterminato ma i fautori della protesta ne chiedono la revoca. L'intenzione di Lam, secondo la Bbc, sarebbe invece lasciare che il disegno di legge resti nel limbo fino alla fine della sessione legislativa in corso, quando morirà di default.