Lunedì 6 Maggio 2024

Guerra di Corea, è il giorno della memoria. Perché dovremmo parlarne di più

Sono passati 70 anni ma fu quel conflitto a consolidare le alleanze attuali e a determinare gli equilibri odierni. Il 6 giugno Seul ricorda le vittime

Guerra di Corea, il tributo alle vittime nel giorno della Memoria a Seul (Ansa)

Guerra di Corea, il tributo alle vittime nel giorno della Memoria a Seul (Ansa)

Roma, 6 giugno 2023 – L'aeronautica militare sudcoreana, oggi tra le 12 e le 14 ora locale, ha inviato aerei da combattimento a Kadiz (la zona di identificazione per la difesa aerea che si estende nel lembo di mare che la separa dal Giappone a sud-est e dalla Cina a sud-ovest) dopo l’infiltrazione di quattro aerei da guerra russi e quattro cinesi. Nonostante non ci sia stata una vera e propria invasione dello spazio aereo, l'esercito sudcoreano ha lanciato subito i caccia dell'aeronautica come "misure tattiche in preparazione a qualsiasi potenziale contingenza", ha detto il capo di stato maggiore, mentre è pratica internazionale per gli aerei militari che entrano nella zona di un altro paese presentare un piano di volo in anticipo e notificarne la posizione all'ingresso.

È un episodio particolare che accade proprio nel Giorno della Memoria, in cui Seul commemora i caduti durante la Guerra di Corea. Sono passati 70 anni dalla fine di quel conflitto, ma fu proprio quella guerra a solidificare le alleanze attuali e a determinare gli equilibri odierni.  Oggi la Corea del Sud – nonostante rimanga sempre al margine di altre notizie – non è per nulla isolata dal contesto geopolitico attuale. Anzi, tutto il contrario. Con la guerra in Ucraina in corso, la vicinanza di Kim Jong-un (leader nord coreano) a Putin e il fronte caldo Cina-Taiwan, il governo di Seul si trova esattamente nell’occhio del ciclone, anche perché geograficamente attorniato da diverse potenze.

L’alleanza tra Corea del Sud e Usa

È recente l’annuncio da parte della Corea del Nord del lancio di un altro satellite spia militare, così come quello da parte del ministero della Difesa cinese sulla conduzione di una pattuglia strategica aerea congiunta con l'esercito russo sul Mar Cinese Orientale e sul Mare Orientale.

Per tutta risposta il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol oggi ha rimarcato che l’alleanza con gli Stati Uniti è stata potenziata, divenendo un’"alleanza basata sul nucleare”. "Il presidente Biden e io abbiamo annunciato congiuntamente la Dichiarazione di Washington ad aprile, che rafforza notevolmente l'estesa esecuzione di deterrenza delle risorse nucleari statunitensi", ha affermato Yoon citato dall'agenzia sudcoreana Yonhap.

L’alleanza tra Seul e Washington ha una storia lunga. In Occidente se ne parla poco ma il 2023 è un anno di cerniera in Asia, o meglio un anniversario particolare che riguarda le due Coree. Fu infatti nel 1953 (il 27 luglio) che si concluse la guerra di Corea e si cristallizzò la divisione di uno stesso popolo così come lo conosciamo oggi. Sono passati settant’anni: oggi Corea del Nord e Corea del Sud sono due stati molto diversi, per non dire opposti, su economia, politica e società, eppure il popolo dal punto di vista etnico è lo stesso. Tecnicamente sono ancora in guerra, perché un vero trattato di pace non fu mai stipulato, e se i tentativi di dialogo si contano sul palmo di una mano, quelli di riunificazione sono stati del tutto assenti.

Guerra di Corea 1950-53: cosa accadde

Quando la guerra scoppiò il 25 giugno 1950, in realtà le due Coree erano già divise lungo il 38° parallelo. Infatti, dopo oltre un trentennio di dolorosa e spietata occupazione giapponese (dal 1910 al 1945), la penisola venne invasa a nord dall’Urss e a sud dagli Usa. Gli americani erano preoccupati da un possibile successo comunista; i russi dal canto loro non avrebbero mai lasciato terreno agli avversari: siamo agli inizi della Guerra Fredda. Così nel 1948 venne decisa una divisione provvisoria della Corea.

I tre anni successivi (1950-53) portarono una guerra sanguinosa. Le truppe del nord invasero il sud, ma Usa e Onu risposero risalendo la penisola. Di fatto la divisione non si risolse mai.

Si solidificò così un fronte (oggi dormiente), in cui le alleanze sono ancora ben definite e fungono da ago della bilancia in un contesto geopolitico molto delicato. 

Il Giorno della Memoria

Il 6 giugno, in Corea del Sud è il Giorno della Memoria, per commemorare tutti coloro che hanno dato la vita per difendere il Paese. Non solo coreani, ma anche i loro alleati, tra cui gli americani o i thailandesi: infatti la Thailandia fu uno dei primi paesi a inviare numerose truppe in sostegno della Corea del Sud. In tutto il paese, i cittadini sudcoreani pregano in silenzio per un minuto con la bandiera a mezz’asta (di solito a partire dalle 10 del mattino, quando suona una sirena) e nel cimitero nazionale di Seul c’è una cerimonia commemorativa. Durante la commemorazione di oggi, in particolare, sono stati sepolti i resti di un soldato sudcoreano morto durante la battaglia di Bloody Ridge, nel settembre 1951. Il soldato si chiamava Kim Bong-hak e i suoi i suoi resti sono stati scoperti a tre riprese, in luoghi separati, tra il 2011 e il 2016, e infine identificati nel febbraio scorso, come scrive l'agenzia sudcoreana Yonhap. Oggi, sono stati infine sepolti assieme a quelli del suo fratello minore, anch'egli morto durante la guerra di Corea.

In generale, il mese di giugno in Corea del Sud è stato denominato "Mese nazionale dei patrioti e dei veterani". Proprio per questo si tengono vari eventi per onorare il sacrificio di chi combatté, così come si organizzano eventi nelle scuole per non dimenticare.

Il presidente Yoon ha detto che durante la guerra sono morti 160.000 soldati sudcoreani, ma i resti di 120.000 di loro non sono stati trovati. "Il governo lavorerà fino alla fine affinché gli eroi caduti possano tornare alle loro famiglie".