Eva Kaili, Grecia chiede a Panama informazioni su conti dell'europarlamentare

L'obiettivo dell'autorità antiriciclaggio greca è quello di avere informazioni sulla presunta esistenza di rimesse fatte dal Qatar che ammonterebbero a 20 milioni di euro

Eva Kaili (ImagoEconomica)

Eva Kaili (ImagoEconomica)

Roma, 3 gennaio 2022 - L'autorità antiriciclaggio greca ha chiesto informazioni a Panama su possibili trasferimenti di denaro dal Qatar su conti che apparterrebbero a Eva Kaili, l'europarlamentare detenuta a Bruxelles nell'ambito del Qatargate. Non solo quindi valigie piene di contanti sparse per le case di Bruxelles, ma anche conti nei paradisi offshore. Rischia di allargarsi ulteriormente l'inchiesta, e non solo dal punto di vista degli eurodeputati coinvolti. Di certo, la pista dei paradisi fiscali come quello dello Stato centroamericano è stata tra le prime ad essere state battute dal pm Michel Claise nei giorni successivi agli arresti di Kaili, Antonio Panzeri, Francesco Giorgi e Niccolò Figà-Talamanca, tutti e quattro ancora in carcere nella capitale belga in attesa delle udienze in programma tra il 17 e il 27 gennaio.

La richiesta di Atene

Charalampos Vourliotis, presidente dell'autorità antiriciclaggio di Atene, ha inviato nei giorni scorsi una richiesta urgente alle autorità panamensi. L'obiettivo è quello di ottenere informazioni sull'esistenza a Panama di trasmissioni di valori, che ammonterebbero a circa 20 milioni di euro, fatte dal Qatar verso conti che potrebbero essere stati aperti da Kaili o da suoi familiari. La richiesta ha fatto seguito alle voci, rimbalzate anche sui social e smentite a stretto giro dal legale di Kaili, su un presunto conto intestato all'europarlamentare greca e ai suoi genitori presso la panamense Bladex Bank.

Rinvio udienza contro sequestro di 240mila euro ai Panzieri

Si discuterà il prossimo 9 gennaio davanti al Tribunale del Riesame di Bergamo il ricorso presentato dai difensori di Silvia Panzeri e Maria Dolores Colleoni, rispettivamente figlia e moglie dell'eurodeputato Antonio Panzeri, contro il provvedimento di sequestro di 200mila euro trovati sul conto corrente della figlia e 40mila sul conto dei due coniugi disposto dal gip bergamasco lo scorso 23 dicembre. Gli avvocati Angelo De Riso e Nicola Colli hanno infatti impugnato, in diritto, il provvedimento con cui il giudice delle indagini preliminari ha accolto la richiesta della Procura che ha dato esecuzione a un ordine di investigazione europea inoltrato dal magistrato che conduce le indagini in Belgio sul Qatargate. Inoltre, da quanto è stato riferito, la Cassazione ha fissato per il prossimo 31 gennaio l'udienza con al centro il ricorso contro la decisione della Corte d'Appello di Brescia di consegnare alle autorità belghe Maria Colleoni, ora ai domiciliari in Italia come la figlia, in quanto destinatarie di un mandato di arresto europeo, eseguito poco meno di un mese fa.