Giovedì 25 Aprile 2024

Earth hour 2019, sessanta minuti al buio per salvare il Pianeta

In tutto il mondo alle 20,30 di questa sera (sabato 30) per un'ora, le iniziative dell'Ora della Terra: "Fermare la corsa al riscaldamento globale"

La Terra vista dall'Iss in orbita (Ansa Nasa)

La Terra vista dall'Iss in orbita (Ansa Nasa)

Roma, 30 marzo 2019 - Dalla Torre Eiffel all’Opera House di Sydney, dall’Empire State Building di New York al Burj Khalifa a Dubai. Volontari di oltre 160 nazioni parteciperanno all’Ora della Terra, la più grande mobilitazione planetaria sul tema delle misure da adottare per fermare i disastrosi cambiamenti climatici. La mobilitazione internazionale dell'Earth Hour è fissata per questa sera, sabato 30 marzo 2019. In Italia il black out dimostrativo pilotato avrà inizio alle ore 20.30.

COSA FARE. Migliaia di luoghi iconici, in ogni angolo del nostro Pianeta, spegneranno le luci artificiali restando al buio per un lasso di tempo di sessanta minuti almeno. I partecipanti si impegnano a mantenere comportamenti dimostrativi, tesi a ridurre il consumo superfluo di energia elettrica e la dispersione di risorse, in tutti modi possibili, come gesto simbolico tangibile per salvare l’ambiente. L’evento servirà anche a sensibilizzare l'opinione pubblica, incrementando la consapevolezza sull’importanza della sopravvivenza della natura, della varietà delle specie  animali e vegetali nel suo insieme, incoraggiando singoli individui, gruppi, imprese e governi in tutto il mondo a trovare le soluzioni necessarie per costruire un futuro sano e sostenibile per tutti. 

PERCHÈ ADERIRE. L’appuntamento con l’Ora della Terra, sostenuto dal Wwf, arriva in un momento cruciale per la sopravvivenza del genere umano. "Come mai prima d'ora la natura si trova in un momento di drammatico declino", dichiara la presidente del WWF Italia, Donatella Bianchi, che aggiunge: “Dal 1970 a oggi il consumo di risorse naturali è più che triplicato, mentre gli effetti dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti: gli ultimi quattro anni sono stati i più caldi mai registrati. È sempre più urgente una azione globale di conservazione del capitale naturale che non può prescindere da un cambiamento culturale dei nostri stili di vita, dei nostri sistemi produttivi e dei nostri modelli relativi ai consumi”. 

EMERGENZA PLANETARIA. La concentrazione di anidride carbonica dispersa nell’atmosfera è arrivata nel 2018 a 408 ppm (parti per milione di volume), in molte giornate di questi primi mesi del 2019 sono giunte o hanno persino sorpassato le 410 ppm (nel 1750 all’inizio della Rivoluzione Industriale era di 277 ppm), il 2018 è stato il quarto anno più caldo a livello globale (da quando esistono le registrazioni scientificamente attendibili dal 1880) e le emissioni totali di anidride carbonica hanno continuato a crescere raggiungendo più di 41 miliardi di tonnellate. Se non cambiamo rotta alle nostre economie e ai nostri stili di vita potremo raggiungere lo stato dell’Hothouse Earth, come è stato definito da autorevoli scienziati, l’habitat ridotto a una patata bollente.

SCENARIO APOCALITTICO. Dall’analisi delle tracce delle ere geologiche emerge che i dati climatici attuali riporteranno la Terra in condizioni simili a quella verificatasi verso la metà del periodo del Miocene (15-17 milioni di anni fa) quando la concentrazione di CO2 nell’atmosfera era sopra le 400 ppm, e le temperature medie della superficie terrestre erano superiori di 4°C - 5°C rispetto a quelle che si sono registrate nel nostro periodo preindustriale, e il livello dei mari era superiore di 10-60 metri. Sulla Terra non c’era traccia di esseri umani, del resto la sua sopravvivenza sarebbe stata impensabile in quelle condizioni. L'Ora della Terra è stata organizzata proprio per questo, per non spingere l'umanità verso l'autodistruzione.