Mercoledì 24 Aprile 2024

Trump incriminato per il pagamento alla pornostar: primo ex presidente della storia

Il gran giurì di Manhattan lo ha incriminato per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels. Oltre 30 capi d’accusa di frode aziendale. Il tycoon: “Un attacco al Paese. Questa caccia alle streghe si ritorcerà contro Biden”

Donald Trump è il primo ex presidente incriminato nella storia americana. Il gran giurì di Manhattan lo ha incriminato per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels. “Questo è un attacco al nostro Paese”, è “una persecuzione politica”, questi i primi commenti di Trump. “Questa caccia alle streghe contro di me si ritorcerà contro Biden - ha detto ancora Trump -. Stanno cercando di avere un impatto sulle elezioni. Questa è l’interferenza elettorale a livello più alto della storia”.

Donald Trump rischia l'arresto per le rivelazioni della pornostar Stormy Daniels
Donald Trump rischia l'arresto per le rivelazioni della pornostar Stormy Daniels

Le autorità di New York hanno notificato al legale di Donald Trump che l'ex presidente è stato incriminato. Uno dei legali del tycoon, Susan R. Necheles, ha annunciato che Trump dovrebbe consegnarsi alle autorità di Manhattan martedì prossimo per la formalizzazione delle accuse a suo carico. Mentre l’avvocato Joe Tacopina ha fatto sapere che The Donald non sarà ammanettato quando si costituirà in tribunale.

L'accusa di reato sarà probabilmente annunciata nei prossimi giorni, ma secondo quanto riportato dalla Cnn, Trump dovrà affrontare oltre 30 capi di accusa di frode aziendale nell'inchiesta da parte della procura di Manhattan.

 La vicenda è destinata a pesare sulla campagna elettorale per il 2024, quando il magnate ha intenzione di ripresentarsi indipendentemente dai suoi guai giudiziari.

Le accuse

La vicenda riguarda i 130mila dollari pagati alla pornostar Stormy Daniels per comprarne il silenzio su una presunta relazione sessuale con The Donald (fatti del 2006, mentre la moglie Melania aveva partorito da poco il figlio Barron). Gli avvocati di Trump hanno fatto sapere che in caso di incriminazione, l’ex presidente seguirà le procedure. Ed hanno assicurato che lascerà la sua residenza a Mar a Lago, in Florida, per consegnarsi al tribunale di New York, dove gli saranno prese le impronte digitali e scattata la foto segnaletica.

Un evento clamoroso, e senza precedenti, che, considerate anche le pesanti preoccupazioni per la sicurezza, soprattutto dopo che l’ex presidente ha espressamente esortato i suoi sostenitori a “protestare”, che sicuramente sarà oggetto di trattative ed accordi tra la procura e il team legale di Trump.

Dov’è Trump

Donald Trump si trova nella sua residenza di Mar-a-Lago nelle ore in cui viene diffusa la notizia della sua incriminazione. Lo riferiscono fonti vicine all'ex presidente al New York Times che ammettono che l'entourage del tycoon è stato colto alla sprovvista e non si aspettava alcuna decisione da parte del Gran Giurì fino alla fine di aprile.

L'incriminazione di Donald Trump è "un atto politico” per impedirne la candidatura. Lo sostiene uno dei figli del tycoon, Eric, su Twitter.

Paura rivolte

L'ex funzionario dell'amministrazione di Donald Trump, Sebastian Gorka, ha invitato i sostenitori del tycoon a “protestare pacificamente” contro la sua incriminazione. "Vedremo chi sono i politici, chi sono i truffatori e chi sono i patrioti di America First. Questo è il momento della verità”, ha detto Gorka intervenendo nel programma War Room, dell'ex capo stratega di Trump, Steve Bannon.