Giovedì 25 Aprile 2024

Brasile, Dengue senza freni: verso i 2 milioni di casi. A San Paolo insetticidi dai droni

Record dal 2000, la cifra è quattro volte il numero di contagi registrati nello stesso periodo del 2023. Allarme anche in Vietnam

Roma, 19 marzo 2024 – Continua apparentemente inarrestabile la marcia della Dengue in Brasile. In meno di tre mesi il record di casi in un anno è stato polverizzato, con la curva dei contagi che ora viaggia verso i 2 milioni. Finora, il gigante sudamericano ha registrato 1.889.206 casi probabili, ha riferito il ministero della Salute, il numero più alto dal 2000. La cifra è 4 volte il numero di casi di Dengue segnalati nello stesso periodo del 2023. Il precedente record di casi si registrò nel 2015 (1.688.688 nell'anno), mentre il 2023 è stato il terzo anno peggiore (1.658.816 casi). Quanto ai decessi, sono 561 quelli confermati (1.094 in tutto il 2023). Dieci Stati brasiliani hanno già dichiarato lo stato di emergenza, con il Paese che valuta l’introduzione di test rapidi per arginare l’epidemia. 

In Brasile verso 2 milioni casi Dengue, record in 24 anni (Ansa)
In Brasile verso 2 milioni casi Dengue, record in 24 anni (Ansa)

San Paolo

Situazione critica anche a San Paolo, la città più popolata del Paese e del Sud America con oltre 12 milioni di abitanti. Si sfiorano i 50mila casi con 11 decessi riconducibili alla malattia tropicale trasmessa dal virus della zanzara Aedes A Egypti. Sono numeri importanti, ma con percentuale di incidenza inferiore alla media nazionale.  Il Consiglio comunale lunedì è stato costretto a dichiarare lo stato di emergenza. Un passaggio necessario ad acquisire maggiore flessibilità nelle forniture, nel trasferimento di attrezzature o nell’accesso agli aiuti da parte del governo federale.

La settimana scorsa, il consiglio ha annunciato che destinerà 240 milioni di reais in più (quasi 48 milioni di dollari) alla lotta contro la dengue, con misure che includono anche droni che spruzzano insetticidi contro le zanzare. 

La Dengue in Asia

Non sono solo Brasile e Sud America a temere l’avanzata della Dengue. Ad Hanoi, capitale del Vietnam, sono stati registrati 513 casi di infezione da inizio 2024: il triplo rispetto allo stesso periodo del 2023, riportano i medica locali citando il Centro per il controllo delle malattie.

Soprattutto nelle ultime settimane la città ha assistito a un aumento della Dengue, con una media di 17-24 casi a settimana, evidenzia 'Vietnam News'. Anche per contrastare l'emergenza, il Dipartimento Salute di Hanoi intende organizzare team sanitari che a livello locale supportino la prevenzione, la cura e il miglioramento della salute pubblica. Secondo i dati del ministero della Salute vietnamita, nel 2023 Hanoi ha registrato 36.795 casi dell'infezione trasmessa dalle zanzare. In tutto il Paese l'anno scorso sono stati segnalati oltre 172mila contagi Dengue, con 43 morti.

In Italia

“Non c’è alcun allarme Dengue in Italia”, hanno ribadito nelle scorse settimane il ministro della Salute, Orazio Schillaci e il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del ministero, Francesco Vaia. Il 14 marzo, tuttavia, lo stesso ministero ha pubblicato una nuova circolare sulle misure di vigilanza sanitaria nei confronti del virus, con dei chiarimenti alla precedente circolare del 14 febbraio rispetto, tra l'altro, alla vigilanza degli aeromobili, delle imbarcazioni e delle merci.

Proprio rispetto alle merci che possono rappresentare un rischio per l'importazione di zanzare infette, (pneumatici usati, fiori recisi freschi e piante ornamentali che viaggiano in substrato acquatico, tronchi di legname esotico in cui possono persistere quantità di acqua anche minime, ma tuttavia in grado di permettere la sopravvivenza e la riproduzione di insetti), nel documento si sottolineava che devono essere accompagnate da certificazioni che attestino “l'avvenuta disinfestazione al momento della loro spedizione dalle aree affette, oppure devono essere sottoposte, a cura e spese degli importatori, ad appropriati trattamenti di disinsettazione con insetticidi prima della loro nazionalizzazione”.