Venerdì 17 Maggio 2024

Coronavirus mondo, laboratorio di Wuhan: "Il Covid-19 non viene da noi"

Il direttore della virologia risponde alle accuse di Montagnier e Trump: "E' impossibile, nessuno di noi si è ammalato. E l'Oms fu informata"

Il laboratorio dell'Istituto virologico di Wuhan (Ansa)

Il laboratorio dell'Istituto virologico di Wuhan (Ansa)

Roma, 19 aprile 2020 - Il quotidiano bollettino sul Coronavirus nel mondo della Johns Hopkins University parla di 160.917 decessi complessivi per Covid-19, al momento. In testa alla poco ambita classifica ci sono gli Stati Uniti con 39.090 morti, che superano di gran lunga l'Italia, in seconda posizione con 23.227 decessi. Seguono Spagna (20.639) e Francia (19.323).

Corea del Sud: 163 si ammalano la seconda volta

Laboratorio Wuhan: Il virus non viene da noi

Il direttore del laboratorio di virologia della città cinese di Wuhan ha smentito categoricamente che la struttura sia all'origine del contagio. "E' impossibile che il virus provenga da noi" ha detto Yuan Zhiming.  Secondo la grande maggioranza degli scienziati il nuovo virus è passato da un animale all'uomo, forse in un mercato di Wuhan che vendeva animali selvatici vivi. Ma la presenza a pochi chilometri di distanza dell'istituto di virologia alimenta da mesi l'ipotesi di una fuga dalla struttura di massima sicurezza.

Nessuno del suo staff è stato contagiato, ha dichiarato in tv Zhiming. "L'intero istituto sta conducendo ricerche in diverse aree correlate al coronavirus", ha aggiunto. L'istituto aveva già respinto la teoria a febbraio, affermando di aver condiviso le informazioni sull'agente patogeno con l'Organizzazione mondiale della sanità all'inizio di gennaio. "Sappiamo esattamente che tipo di ricerca viene svolta all'istituto e come gestisce virus e campioni", ha insistito Yuan. Dato che il laboratorio P4 è a Wuhan, "la gente non può fare a meno di fare associazioni", ha lamentato, accusando poi alcuni media di "cercare deliberatamente di fuorviare le persone" con informazioni "interamente basate sulla speculazione" senza "prove". 

Non più tardi di due giorni fa il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier si era detto certo che il virus è uscito da un laboratorio cinese. Ma anche il presidente Usa Donald Trump torna ad attaccare la Cina e il laboratorio di Wuhan: "Se intenzionalmente responsabile, ci saranno conseguenze". 

Spagna, vittime in calo

In Spagna continua il calo di vittime giornaliere legate al Covid-19. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 410 nuovi decessi che portano il totale a 20.453. I nuovi contagi sono invece 4.218 per un totale di 195.944, secondo gli ultimi dati forniti dal ministero della Salute.

Portogallo, altri 714 morti

Anche in Portogallo è stata superata quota 20mila contagi da coronavirus. Registrati nelle ultime 24 ore 714 morti - sono 27 in più rispetto a ieri - e il numero di positivi è aumentato del 2,6%, a 20.206 persone.

Madeira, focolaio vicino a casa di Cristiano Ronaldo

A Madeira, l’isola in cui è nato e dove si trova attualmente Cristiano Ronaldo, è stato scoperto un focolaio dell’infezione con una decina di casi a Camera do Lobos, una cittadina a ovest della capitale Funchal, dove c’è la villa in cui si trovano CR7e i suoi familiari, 18mila gli abitanti isolati. 

Seconda ondata: il metodo Singapore fallisce

Meno di un mese fa la città-stato di Singapore era stata eletta modello nel contrasto al Coronavirus: sembrava essere riuscita a contenere i casi senza imporre le misure restrittive. Ma ora è arrivata una seconda ondata che ha colpito in maniera forte e ha fatto cadere il mito: dal 17 marzo il numero di casi confermati di coronavirus di Singapore è passato da 266 a oltre 5.900, secondo i dati della Johns Hopkins University. Nell'di cosa sia andato storto, riportata dalla Cnn, figura la sottovalutazione del fattoanalisi re dei lavoratori migranti (che vivono in dormitori angusti) e una sottostima della velocità con cui questi contagi potevano diffondersi in una città in cui non erano state messe in atto misure di blocco hanno fatto saltare il piano. 

Panama, migranti confinati nella giungla

Circa 1.700 migranti illegali in rotta verso gli Stati Uniti sono stati confinati dalle autorità in un'area della giungla panamense dopo che tra loro sono emersi alcuni casi di Covid-19. Ora sono raggruppati sotto un'umidità soffocante a La Penita, una località indigena vicino al confine colombiano, in strutture progettate per ospitare circa 200 persone. "Diciassette migranti sono stati contagiati dal nuovo coronavirus", ha confermato una fonte ufficiale sotto anonimato. I malati sono stati già evacuati dal campo. Ma anche il personale della Croce rossa ha dovuto lasciare l'area per entrare in quarantena dopo essere stato in contatto con un agente di polizia deceduto per coronavirus. 

La mappa live del contagio

FOCUS Il link per il download della app AutoCert19 per chi possiede un dispositivo mobile Apple: https://onelink.to/autocert19