Bratislava, 17 maggio 2024 – Nuovi risvolti sull’attentato di Robert Fico, primo ministro della Slovacchia. È stata perquisita la casa del suo assalitore, Juraj Cintula, 71enne slovacco scrittore e attivista politico di sinistra. L’uomo è stato portato nell’appartamento in cui viveva con la moglie, a Levice, da un commando speciale. Le autorità hanno portato via il suo computer e parecchio materiale.
Cintula, che domani comparirà in tribunale, ha detto aver sparato in quanto “in disaccordo con le sue idee politiche”. Dai chi lo conosce, viene descritto come un uomo tranquillo, non violento. L’uomo era in possesso di una pistola per via del suo precedente lavoro come dipendente di un’agenzia di sicurezza privata. In passato avrebbe avuto contatti con l’organizzazione Slovenskì branci, un gruppo paramilitare con legami con gli estremisti e un orientamento filorusso. La polizia slovacca è convinta comunque che la sua azione sia isolata e che non ci sia alcuna organizzazione criminale alle spalle dell’attentato.
Intanto la tensione cresce nel Paese: il leader dell’opposizione slovacca progressista, Michal Simecka, ha ricevuto minacce di morte e ha testimoniato presso l’Agenzia nazionale per i crimini. “Le minacce sono arrivate a me, a mia figlia e alla mia compagna. Ce ne sono state diverse, sono state specifiche e drastiche da parte di persone concrete. Purtroppo non è una novità”.
Come sta Fico
Il premier slovacco è stato sottoposto a una nuova operazione, durata circa due ore. Le sue condizioni vengono definite critiche. Nelle ore precedenti Fico aveva ripreso conoscenza. Il presidente della Slovacchia, Peter Pellegrini, afferma che “Fico ricorda quello che è successo. È rimasto sorpreso da come ciò sia potuto accadere e dalla velocità con cui si è verificato”. Subito dopo l’attentato i medici lo avevano operato all’addome, fermando l’emorragia. Oggi un nuovo intervento. Entro lunedì verrà deciso se trasferirlo all’ospedale di Bratislava.
Orban e la Russia
Continuano ad arrivare reazioni di condanna nei confronti dell’attacco. Viktor Orban, premier ungherese, nonché grande alleato di Fico, ha affermato che il processo di pace avviato dal cambio di governo slovacco “è stato ora interrotto e colpito dall'attentato da parte di un attivista di sinistra”. Anche l’ex presidente russo e attuale numero due del consiglio di sicurezza di Mosca, Dimitri Medvedev, ha lodato il primo ministro Fico, sostenendo che sia stato preso di mira a causa “delle sue posizioni ragionevoli nei confronti della Russia” e ha definito l’aggressione come “la quintessenza della nuova Europa: idiota-russofoba, vassalla sfrenata e completamente senza testa”. Su Telegram, Medvedev ha dichiarato che Fico “rappresenta quella parte dell’establishment europeo che non ha perso il contatto con la realtà e non vuole che i suoi cittadini si trasformino in grigia cenere radioattiva”.