
Lee Joon-seok, il capitano del traghetto Sewol affondato in Corea del Sud (Ap)
Gwangwu (Corea del Sud), 27 ottobre 2014 - La procura sudcoreana ha chiesto la pena di morte per Lee Joon-seok, il capitano del traghetto Sewol affondato lo scorso 16 aprile causando 304 morti, in gran parte studenti in gita scolastica.
Il 68enne ufficiale, che insieme ad altri 14 membri dell'equipaggio è accusato di aver lasciato la nave prima che affondasse, è stato incriminato insieme ad altri tre con l'accusa di "omicidio per negligenza grave". "Lee ha fornito la causa dell'affondamento del Sewol, ha la responsabilita' piu' pesante per l'incidente - ha dichiarato il procuratore Park Jae-eok davanti al tribunale di Gwangwu, nel sud del Paese - per questo chiediamo la pena capitale".
Nel corso del processo, Lee aveva ammesso di meritare la pena capitale ma aveva negato di aver sacrificato altre vite umane per salvare la propria. L'opinione pubblica sudcoreana si è infuriata con il capitano dopo che è emerso che centinaia di studenti adolescenti restarono nelle proprie cabine obbedendo agli ordini impartiti mentre l'equipaggio si calava in mare con le scialuppe di salvataggio. I tre magistrati che compongono la giuria dovrebbero emettere il verdetto a novembre.