Venerdì 26 Aprile 2024

Corea del Nord lancia altri due missili sul Mar del Giappone. Cosa sta succedendo

Gli Stati Uniti: "Basta atteggiamento sconsiderato e provocatorio". Pyongyang: "La portaerei Usa Reagan è una grave minaccia"

Roma, 6 ottobre - Non si arresta l'escalation di tensione attorno alla Corea del Nord. Pyongyang ha lanciato oggi due missili balistici a corto raggio (e non uno come pareva inizialmente) verso il Mar del Giappone. A confermare la notizia lo Stato Maggiore della Corea del Sud. "Le nostre forze armate hanno rafforzato il monitoraggio e la sorveglianza e stanno mantenendo la massima prontezza in coordinamento con gli Stati Uniti", ha inoltre sottolineato lo Stato Maggiore in un comunicato. L'esercito di Seul ha precisato che i due razzi sarebbero partiti dalla zona di Samsok, a Pyongyang. Una prova di forza (reciproca) non-stop: i nuovi lanci seguono il test di martedì di un missile balistico a raggio intermedio che ha sorvolato il Giappone. Di ieri la risposta: un'esercitazione congiunta tra Stati Uniti e Corea del Sud, con quattro missili terra-terra sparati sul Mare dell'Est. Un quinto, un razzo balistico, si è schiantato al suolo nella zona costiera di Gagneung (in Corea del Sud), scatenando il panico tra la popolazione. 

Seul, la tv mostra un test missilistico della Corea del Nord (Ansa)
Seul, la tv mostra un test missilistico della Corea del Nord (Ansa)

Al lancio odierno di Pyongyang è seguito il monito dell'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield: "Il nostro messaggio alla Corea del Nord: basta con l'atteggiamento sconsiderato, provocatorio e che porta all'esclation. Si torni al dialogo", ha scritto la Thomas-Greenfield su Twitter. 

Ma ad alzare ulteriormente l'asticella della tensione è il caso della portaerei americana Ronald Reagan, rientrata nelle acque a est della Corea del Sud. Una mossa che la Corea del Nord condanna che viene ritenuta da Pyongyang una "grave minaccia dalla stabilità della regione". Lo ha riferito il ministero degli Esteri, in una nota rilanciata dall'agenzia ufficiale Kcna. Proprio la Reagan ha partecipato nel Mar del Giappone all'esercitazione congiunta di ieri.  

Il caso della portaerei Reagan

La portaerei a propulsione nucleare Reagan aveva lasciato la penisola coreana dopo aver completato circa una settimana fa le esercitazioni navali congiunte tra Usa e Corea del Sud che, in un secondo momento, avevano coinvolto anche il Giappone: si è trattato di operazioni tenute su vasta scala per la prima volta in cinque anni. La Corea del Nord ha anche criticato gli Stati Uniti e "i Paesi che la pensano allo stesso modo" per il loro tentativo di punire Pyongyang e le sue "misure di contrasto" attraverso il Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

Spaccato il Consiglio di Sicurezza Onu

Il Consiglio di 15 membri, di cui 5 permanenti tra cui Usa, Cina e Russia, ha tenuto una sessione di emergenza mercoledì per discutere la vicenda dell'ultima provocazione del Nord, senza però raggiungere un consenso, come del resto prevedibile, per le resistenze di Pechino e Mosca. Invece, Usa, Corea del Sud, Giappone e alcuni altri membri occidentali del Consiglio hanno rilasciato una dichiarazione di condanna dell'operato del Nord.

Non è la prima volta che i missili di Pyongyang spaccano il Consiglio di Sicurezza dell'Onu.  Russia e Cina puntano il dito contro gli Usa, accentuando la polarizzazione già marcata dalla guerra in Ucraina. Come evidenzia il Korea Times, giornale di Seul, il Giappone, che si sente sotto tiro e ha dovuto decidere misure di evacuazione e stop ai treni in occasione degli ultimi lanci, è stato fra i promotori di una posizione unitaria del Consiglio contro i missili nordcoreani. I lanci, una quarantina dall'inizio dell'anno, si sono intensificati negli ultimi 10 giorni e secondo l'Onu Pyongyang potrebbe a breve effettuare un settimo test nucleare.

Secondo la rappresentante di Mosca, le esercitazioni congiunte Usa-Corea del Sud sono azioni irresponsabili che hanno spinto la Corea del Nord a fare una dimostrazione di forza. Anche il diplomatico cinese che parlava per conto di Pechino ha considerato la questione un "confronto diretto" fra Usa e Nord Corea, e ha invitato Washington ad adottare un approccio più conciliante. Nel suo intervento l'ambasciatrice Usa all'Onu ha considerato l'atteggiamento di Cina e Russia come un via libera alle azioni di Pyongyang.