Cina simula attacchi a Taiwan con “munizioni vere”. Ma Macron si smarca dagli Usa

Dodici navi militari e 91 jet cinesi intorno all’isola. Cacciatorpediniere statunitense vicino alle Isole Spratly, il Giappone mobilita i caccia. Pechino: “Indipendenza di Taipei e pace si escludono a vicenda”.

Roma, 10 aprile 2023 – Alta tensione nel mare Cinese meridionale. Pechino ha fatto sapere di aver simulato attacchi vicino a Taiwan con aerei "che trasportano munizioni vere" nell'ambito delle esercitazioni militari iniziate sabato scorso come rappresaglia per l'incontro della scorsa settimana tra la presidente taiwanese Tsai Ing-wen con il presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Kevin McCarthy. Le operazioni si sono completate “con successo” e le Forze armate sono "pronte a combattere in qualsiasi momento", si legge in una nota emessa dal Comando orientale dell'Esercito Popolare di Liberazione. Il ministero della Difesa di Taiwan ha dichiarato di aver rilevato 12 navi da guerra cinesi e 91 aerei intorno all'isola.

Navi di Taiwan (foto Ansa)
Navi di Taiwan (foto Ansa)

La Cina ha anche avvertito che "l'indipendenza di Taiwan e la pace e la stabilità" nello Stretto di Formosa sono "incompatibili". Il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, ha affermato che “le esercitazioni congiunte per affilare la spada” dell'Esercito popolare di liberazione cinese sono “un severo monito per le forze secessioniste di Taiwan e la loro collusione con forze esterne”, nonché “azioni necessarie per salvaguardare la sovranità nazionale e l'integrità territoriale”. Pechino considera Taipei parte “inalienabile” del suo territorio.

La risposta degli Usa

Per tutta risposta la Us Navy ha riferito che il suo cacciatorpediniere missilistico Uss Milius ha condotto oggi una missione sui diritti e le libertà di navigazione nel mar Cinese meridionale, vicino alle Isole Spratly, rivendicate da Pechino. La Marina Usa ha affermato che “l'operazione del cacciatorpediniere è conforme al diritto internazionale”, ma Pechino ha definito la manovra “un’intrusione illegale” aggiungendo che la sua aeronautica ha sorvegliato l’imbarcazione americana.

La portaerei cinese Shandong impegnata nelle esercitazioni militari vicino Taiwan (Ansa)
La portaerei cinese Shandong impegnata nelle esercitazioni militari vicino Taiwan (Ansa)

Si mobilita il Giappone

Le manovre della Cina hanno allertato anche il Giappone, che ha annunciato di aver mobilitato aerei da combattimento negli ultimi giorni. "Circa 120 decolli e atterraggi" sono stati confermati sulla portaerei Shandong, di cui 80 aerei da combattimento e 40 elicotteri, secondo Tokyo, che ha mobilitato due gruppi di scorta per la missione di sorveglianza e ha dispiegato "aerei da combattimento della forza aerea di autodifesa".

Il sostegno della Russia

Il governo cinese ha invece raccolto il sostegno di Mosca. “Ha il diritto sovrano di reagire a queste azioni provocatorie, anche conducendo manovre” militari, ha dichiarato ai giornalisti il portavoce presidenziale russo, Dmitry Peskov.

Macron e l’Ue “indipendente”

E in queste ore la Francia delinea la sua posizione futura e prova a indicare quella dell'Europa, che secondo Parigi deve ridurre la sua dipendenza dagli Stati Uniti ed evitare di essere trascinata in uno scontro tra Cina e Usa su Taiwan. Il presidente francese, Emmanuel Macron, in un'intervista sul suo aereo di ritorno da una visita di stato di tre giorni in Cina, parlando con Politico e due giornalisti francesi dopo aver trascorso circa sei ore con il presidente cinese Xi Jinping, ha invitato gli europei a non essere "vassalli" degli Usa e ribadito la sua teoria di "autonomia strategica" per l'Europa, presumibilmente guidata da Parigi, per diventare una "terza superpotenza".

I suoi commenti rischiano di irritare Washington ed evidenziare le divisioni nell'Unione europea su come avvicinarsi alla Cina, mentre gli Stati Uniti intensificano il confronto con il loro maggiore rivale e Pechino si avvicina alla Russia sulla scia della guerra in Ucraina.

L'isola di Taiwan è solo una delle aree che rischiano "un'accelerazione delle tensioni" tra Cina e Stati Uniti, ha affermato Macron. Se il confronto si intensifica troppo rapidamente, gli europei "non avranno il tempo o le risorse per finanziare la propria autonomia strategica e diventeranno vassalli, mentre possiamo costruire un terzo polo se abbiamo qualche anno", ha aggiunto.

L'emergere dell'Europa come attore geostrategico indipendente è stato per anni un obiettivo di Macron, in linea con una tradizione che risale al presidente fondatore della Quinta Repubblica Charles de Gaulle, che vedeva la Francia come una forza di bilanciamento tra i blocchi della Guerra Fredda.