
Londra, 19 luglio 2024 – Tom Baldwin è l’autore della biografia attualmente più letta in Gran Bretagna: Keir Starmer, The Biography. Dopo la vittoria eclatante alle elezioni generali del 4 luglio e l’insediamento a Downing Street, gli inglesi si sono accorti di non sapere quasi nulla del loro nuovo primo ministro laburista, Sir Keir Starmer. Ed ecco quindi il suo amico, Baldwin, consigliere, direttore di comunicazione del partito e giornalista, apparire sulla scena con un tomo di oltre 400 pagine, scritte praticamente assieme a Starmer, grazie a un accesso davvero illimitato nella vita del riservatissimo ex procuratore generale della Corona.

Baldwin, cosa non sappiamo di Starmer che vale la pena conoscere?
"Ci sono tantissime cose che non si sanno di lui perché Starmer è una persona molto privata, molto abbottonata. Non vuole far sapere di sé stesso oltre a ciò che ritiene necessario, ma è un uomo normale, simpatico, allegro, acuto. Non si sa per esempio che è un ottimo flautista, ama molto la musica classica e il suo brano preferito è l’Inno alla Gioia di Beethoven (ora colonna sonora ufficiale della Ue, ndr). Starmer è anche un vero fanatico di calcio. Non è come altri politici che si vogliono far vedere tifosi per sembrare uomini del popolo. Lui è proprio un ultrà. Non a caso, nel corso della campagna elettorale, ha visitato qualcosa come 14 squadre di calcio in giro per il Paese".
Cosa pensa Starmer della Ue, ci sono possibilità d riavvicinamento?
"Il giorno dopo il referendum sulla Brexit, Starmer era semplicemente disperato. Mi ricordo che ha abbracciato i figli (che nessuno ha mai visto perché i coniugi Starmer li vogliono tenere lontani dalla ribalta e dalla kermesse politica, ndr ) e ha detto: ’Cosa abbiamo fatto?’. Starmer sa che l’Inghilterra ha incassato un grosso colpo economico uscendo dalla Ue, ma per ora il governo non può ridiscutere gli accordi perché non vuole rigettare il Paese nel caos. Ci potrebbero essere piccoli passi su accordi fitosanitari, ricerca, allineamento di alcuni standard. Ma Starmer è anche molto cosciente della questione sicurezza e difesa. Il patto di sicurezza di cui si è cominciato a parlare è una cosa che gli sta a cuore perché sa che l’Europa potrebbe un giorno dover affrontare una guerra contro la Russia ’da sola’ (senza l’America) e quindi pensa ad una relazione più estesa con l’intera Europa, in particolare l’asse Parigi, Berlino, Varsavia. Inoltre, essendo un brillante avvocato nonché ex-procuratore generale, per lui la convenzione europea dei diritti umani è fondamentale ed ecco anche perché ha cancellato il piano di esportazione dei rifugiati in Rwanda il giorno dopo essere entrato a Downing Street".
Che primo ministro sarà?
"Sarà un primo ministro competente, che preferisce fare invece che parlare. Starmer è una persona pratica che vuole dimostrare che la politica può essere al servizio della gente. Lui vuole fare una differenza subito nelle vite di tutti, con un programma di deregulation che annuncerà a breve e la nazionalizzazione delle ferrovie e dell’energia. Vuole riportare la calma e il rispetto per le istituzioni e ripristinare la reputazione della Gran Bretagna a livello internazionale e soprattutto la nostra influenza in Medio Oriente. Starmer una volta era più radicale. Oggi è un adulto, responsabile e intelligente. Sa che ha ereditato un paese a pezzi e intende ricostruirlo al meglio delle sua capacità".