Roma, 14 maggio 2025 – “In assenza di un cessate il fuoco… stiamo effettivamente valutando ulteriori sanzioni”, ha dichiarato ai giornalisti la portavoce capo della Commissione, Paula Pinho, durante il consueto briefing con i giornalisti a Bruxelles. I commenti giungono dopo che i leader di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito hanno minacciato Mosca di sanzioni “massicce” se il presidente russo Vladimir Putin non fosse riuscito ad accettare una pausa di un mese nei combattimenti entro la mezzanotte di lunedì. Il Cremlino ha criticato duramente le richieste di cessate il fuoco dei leader dell’UE, definendole un “ultimatum inaccettabile”. “Non si può parlare alla Russia in questo modo”, ha affermato Dmitry Peskov, portavoce di Putin.

Possibile 18esimo pacchetto di sanzioni
Eventuali nuove misure si aggiungeranno al 17esimo pacchetto di sanzioni dell’UE, che dovrebbe essere approvato mercoledì dai rappresentanti degli Stati membri a Bruxelles (COREPER). Come sottolinea Euractiv.com, in questo articolo, i ministri delle finanze europei sono andati oltre, sollecitando esplicitamente la Commissione a proporre martedì un 18esimo pacchetto di sanzioni. “Finché non ci sarà un cessate il fuoco costante, affidabile e sostenibile e negoziati di pace reali, giusti ed equi, ovviamente dovremo pensare a rafforzare il regime di sanzioni”, ha affermato il lituano Rimantas Šadžius prima di incontrare i suoi omologhi dell’UE a Bruxelles.
Šadžius ha osservato che le misure aggiuntive dovrebbero cercare di “isolare” il settore bancario russo dal resto dell’economia globale e ha esortato l’UE a reprimere l’elusione delle sanzioni imponendo misure restrittive a “paesi terzi e parti”.
Elisabeth Svantesson, ministro delle finanze svedese, ha fatto eco alla richiesta di Šadžius di un ulteriore pacchetto di sanzioni. Ha sollecitato l’inserimento di ulteriori elenchi della “flotta ombra” di Mosca, composta da navi esportatrici di petrolio, utilizzate per aggirare il tetto massimo al prezzo del petrolio imposto dall’Occidente. Anche il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha dichiarato lunedì che l’UE sta preparando un pacchetto di sanzioni “particolarmente incisivo e massiccio” contro il settore energetico e finanziario, che verrà imposto se non verrà concordato un cessate il fuoco. Le sanzioni saranno “coordinate” con gli Stati Uniti e potrebbero includere una tariffa del 500% sulle importazioni di petrolio russo, ha osservato Barrot.
Al lavoro per soluzioni alternative
Il 17esimo pacchetto include divieti di visto e congelamento dei beni per funzionari governativi e imprenditori russi. Include anche diverse restrizioni all’esportazione e alcuni elenchi aggiuntivi della “flotta ombra” russa e delle aziende coinvolte nell’elusione delle sanzioni.
La relativa debolezza del pacchetto significa che è improbabile che venga posto il veto mercoledì da Ungheria e Slovacchia, gli stati membri più favorevoli a Mosca, che restano fortemente dipendenti dalle importazioni di energia dalla Russia, secondo i diplomatici dell’UE, sentiti da Euractiv.com. Le sanzioni richiedono il sostegno unanime degli Stati membri dell’Unione e devono essere rinnovate ogni sei mesi.
Martedì un funzionario dell’UE ha affermato che l’UE sta attualmente “lavorando attivamente” a “soluzioni alternative” al regime di sanzioni in vista del voto decisivo sul rinnovo delle sanzioni a luglio.
Zelensky mette alla prova "l'onestà" di Putin e si dice pronto a incontrarlo in Turchia giovedì
L’inaffidabilità di Putin
La promessa di inasprire le sanzioni arriva dopo l’offerta fatta lunedì dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky di volare in Turchia giovedì per incontrare “personalmente” Putin.
Durante il briefing di mezzogiorno, la Commissione UE ha commentato anche il tentennamento di Mosca rispetto ai colloqui diretti a Istanbul, in Turchia. Putin domenica ha proposto colloqui diretti con l’Ucraina, dopo aver ignorato la proposta di un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha in seguito annunciato che avrebbe atteso Putin a Istanbul giovedì, sebbene il capo del Cremlino non avesse mai chiarito la sua intenzione di recarsi personalmente. Intanto, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha fatto pressione su Zelensky per accettare l’avvio di colloqui con Mosca anche senza un cessate il fuoco, ha affermato che potrebbe recarsi a Istanbul per facilitare i colloqui. Mosca per ora resta in silenzio e non ha ancora annunciato se Putin si recherà o meno in Turchia. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov ha affermato che “la parte russa continua a prepararsi per i negoziati”, senza però rispondere a una richiesta sulla partecipazione di Putin all’incontro in Turchia.
“Quello che abbiamo visto negli ultimi tre o quasi quattro anni è che Putin non è affidabile. E ciò che abbiamo visto è anche che i fatti contano più delle parole”, ha affermato la portavoce della Commissione UE per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Anitta Hipper.
La portavoce UE ha ricordato che solamente nella notte di domenica (11 maggio) la Russia ha lanciato oltre 100 droni contro l’Ucraina. “Al momento abbiamo un cessate il fuoco incondizionato a cui il presidente Zelensky ha acconsentito. L’Ucraina resta forte, così come il nostro sostegno. Ora la palla è nel campo della Russia”, ha affermato. In merito al silenzio di Putin, la portavoce capo della Commissione, Pinho ha osservato: “Probabilmente (Putin) è rimasto sorpreso dalla disponibilità del Presidente Zelensky a incontrarsi di persona. Attendiamo dunque di vedere se il presidente Putin sarà disposto a incontrare il Zelensky giovedì”.