Domenica 6 Luglio 2025
REDAZIONE ESTERI

Glucksmann: le battaglie, le polemiche

Campione dei diritti umani, il filosofo francese ha spesso giustificato l'interventismo e fustigato l'ipocrisia pacifista

André Glucksmann (Afp)

Parigi, 10 novembre 2015 - André Glucksmann, di origini ebraiche dell'Europa centrale e orientale, nasce a Boulogne-Billancourt, il 19 giugno 1937. Studia a Lione, poi alla Scuola normale superiore di Saint-Cloud. Allievo di Raymond Aron, è stato protagonista del maggio francese, nel 1968, come militante maoista, ma poi nel 1975 diventa una voce critica del comunismo, pubblicando il saggio "La cuoca e il mangia-uomini: sui rapporti tra Stato, marxismo e campi di concentramento", che segnò un'epoca e fu venduto in decine di migliaia di copie ma gli attirò anche numerose critiche. Ha fatto parte con Bernard-Henri Lévy della corrente dei "nouveaux philosophes". 

Difensore dei diritti umani, alla fine degli anni Settanta insieme con Jean Paul Sartre e l'intellettuale liberale Raymond Aron fece fronte comune per il sostegno ai "boat people", in fuga dal Vietnam comunista. Critica il pacifismo, il totalitarismo in tutte le sue forme e giustifica l'interventismo. Appoggia, con altri intellettuali come Bernard-Henri Lévy, l'intervento della Nato nella Guerra del Kosovo nel 1999. "Il discorso della guerra" è uno dei suo libri più importanti, in cui affronta il tema del ricorso alla violenza per fermare un dittatore, come nel caso di Saddam Hussein e dell'intervento in Iraq nel 2003. Sostiene anche la causa cecena, ponendosi in netto contrasto con il presidente russo Vladimir Putin. 

Nel gennaio 2007 appoggia alle elezioni presidenziali Nicolas Sarkozy contro Ségolène Royal, ritenendolo "il solo ad essersi impegnato per i 'boat-people' vietnamiti che fuggono dal comunismo, i sindacalisti di Solidarność imprigionati, i dissidenti russi, bosniaci, kossovari, ceceni". Pee Glucksmann la sinistra ha ormai rinunciato alla battaglia ideologica e alla solidarietà internazionale.