
Una donna disperata tra le macerie
Randa Ghazy, manager per il Medio Oriente, il Nord Africa e l’Europa orientale di Save the Children International, quale è oggi la situazione a Gaza?
"La situazione umanitaria non fa che peggiorare. Dopo più di 10 mesi di costanti bombardamenti, siamo rimasti senza più parole per descrivere l’orrore. Oggi, l’ennesima scuola in cui si erano rifugiati degli sfollati è stata attaccata, uccidendo 12 persone tra cui 2 bambini. Gli attacchi aerei israeliani stanno uccidendo operatori umanitari, giornalisti, operatori sanitari. Manca l’accesso all’acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari, mancano quasi tutti i beni essenziali come sapone, carburante, elettricità, ma anche accesso a cibo fondamentale per i bambini come verdura, frutta, e ai medicinali più comuni come semplici antidolorifici o antibiotici".
C’è il rischio di epidemie?
"C’è ed è molto alto. O oggi ci troviamo ad affrontare il grave rischio di diffusione della poliomielite. Almeno 50.000 bambini sono nati a Gaza da ottobre a oggi e probabilmente non hanno ricevuto alcun tipo di vaccinazione. Proprio oggi (ieri, ndr), insieme ad altre 19 agenzie umanitarie e a 20 medici che sono stati a Gaza, abbiamo suonato l’allarme chiarendo che un immediato cessate il fuoco è l’unico modo per vaccinare i 640.000 bambini sotto i 10 anni a rischio di contrarre la malattia. Se non si interviene tempestivamente, il rischio che il virus si diffonda in tutta la regione e anche oltre è elevato".
Quanto tempo ci vorrebbe in caso di tregua per ritornare a un minimo di normalità?
"È impossibile sapere esattamente quanto tempo ci vorrà per ricostruire Gaza e per restituire un minimo senso di ‘normalità’ ai bambini di Gaza. Quello che sappiamo è che una tregua temporanea non basterebbe per aiutare i bambini a rischio di morire di malattie o di fame, o per rimettere in sesto il sistema sanitario. Sarebbe solo, come osservato già da altri, come mettere un ‘cerotto’ su un paziente che sta rischiando di morire dissanguato. Serve un cessate il fuoco definitivo".
Alessandro Farruggia