Martedì 15 Ottobre 2024
PAOLO ROSATO
Economia

Via al dopo Fico, Farinetti ci riprova. A Bologna arriva Grand Tour Italia

L’ex parco agroalimentare rinasce con una nuova formula. Il patron: "Un format da vendere negli Usa"

Via al dopo Fico, Farinetti ci riprova. A Bologna arriva Grand Tour Italia

Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e di Fico,. all’anteprima della nuova creazione

Sono spariti gli animali all’ingresso, soppiantati dai cartelli dei 60 patrimoni Unesco del Belpaese. È sparito pure il grande supermarket che chiudeva il parco, sostituito da un’immensa pista di go-kart. E appena dentro, sulla sinistra, prima di tuffarsi nel giro delle venti ‘Regioni-Stato’, il saluto d’accoglienza arriva da una libreria.

È un’altra cosa ‘Grand Tour Italia’ rispetto a quello che era Fico, il parco agroalimentare della periferia bolognese, inaugurato nel 2016 e gestito dalle coop, che a lungo andare si è rivelato un flop. A farne una questione "d’onore", parole sue, è stato Oscar Farinetti che del vecchio Fico aveva avuto l’idea, e che adesso ha dovuto rimetterci mano ripianando i debiti e spendendo oltre 15 milioni di euro per reinventarlo. Stavolta però anche la gestione è sua al 100% (l’ad al timone è il fidatissimo Piero Bagnasco) e si riparte domani, l’obiettivo è di fare in un anno 1 milione mezzo di visitatori ("Per Fico sparai 6 milioni, ne facemmo 3"), per il fatturato l’ipotesi è quella di 30 milioni di euro nel 2025. "Sarà più piccolo e più umano e non lo faccio per avere utili".

Si attendono soprattutto i turisti internazionali, il target principale per Farinetti è quello, nessun inganno. "Questa vuole essere un’esperienza definitiva – ha continuato il patròn –. Un format che vorremmo vendere negli Stati Uniti, in Cina, dovunque. Tutti mangeranno bene e torneranno". La nuova formula è un viaggio in Italia pensando a Goethe. Basta filiera animale, al centro arriva la biodiversità declinata in tutte le sale. Ventitrè i porticati lungo il percorso (elemento architettonico scelto non a caso), uno per ogni regione più tre locali bonus, ogni area ha all’interno un ristorante tipico. Ma il Grand Tour è solo cibo? Assolutamente no, perché si possono acquistare libri e fotografie, partecipare a corsi di cucina, giocare a mini-golf, sfrecciare con un go-kart, divertirsi in un parco avventura e in futuro anche fare palestra, nel 2026 è attesa una ristorazione vip per chi vedrà le partite nello stadio temporaneo del Bologna (il Dall’Ara è in procinto di essere ristrutturato), che sorgerà di fianco al Grand tour.

L’ingresso è gratuito, come il parcheggio, si pagano solo corsi e pacchetti. E i prezzi dei ristoranti? "Li abbiamo dimezzati – parola di Farinetti –. Poi se i bolognesi hanno qualcosa da dire, li aspetto qui per chiacchierare davanti a un bicchiere di vino".