Giovedì 15 Maggio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Costruttori italiani di macchine utensili: calo nel 2024, lieve ripresa nel 2025

Il 2024 segna un calo per il settore, ma il 2025 promette una timida ripresa, secondo Ucimu. Cresce l'export, cala il mercato interno.

Il 2024 segna un calo per il settore, ma il 2025 promette una timida ripresa, secondo Ucimu. Cresce l'export, cala il mercato interno.

Il 2024 segna un calo per il settore, ma il 2025 promette una timida ripresa, secondo Ucimu. Cresce l'export, cala il mercato interno.

Si chiude con un calo consistente di quasi tutti gli indicatori economici il 2024 dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione. Il 2025 non sarà brillante ma è attesa comunque una timida inversione di tendenza. Questo, in sintesi, quanto illustrato da Riccardo Rosa, presidente Ucimu - sistemi per produrre, nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno.

Come emerge dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu, nel 2024, la produzione si è attestata a 6.745 milioni di euro, segnando un calo dell'11,4% rispetto all'anno precedente. La flessione è stata determinata esclusivamente dalla forte contrazione delle consegne dei costruttori sul mercato interno il cui valore si è fermato a 2.255 milioni di euro, pari al 33,5% in meno del 2023, zavorrate dalla bassa propensione agli investimenti da parte degli utilizzatori italiani.

La misura di questa debolezza si esprime con il dato del consumo domestico crollato del 34,8%, a 3.795 milioni di euro. Questo trend ha avuto impatto anche sull'andamento dell'import che si è ridotto, del 36,5%, a 1.540 milioni. Differente la performance dei costruttori italiani sul mercato estero, come dimostra il dato di export cresciuto, del 6,3% rispetto al 2023, a 4.490 milioni di euro, nuovo valore record mai raggiunto prima di ora.

Per il 2025, i risultati attesi prevedono un ritorno al campo positivo ma con incrementi decisamente moderati. In particolare, secondo le previsioni, il prossimo anno la produzione tornerà a crescere, attestandosi a 6.940 milioni (+2,9% rispetto al 2024).