
Inflazione in aumento, bilancia commerciale in calo e fatturato dell'industria in diminuzione: l'economia italiana affronta sfide cruciali nel 2024.
Risale l’inflazione, peggiora la bilancia commerciale, cala il fatturato dell’industria. Tre brutte notizie in una sola giornata per l’economia italiana, già alle prese con una crescita risicata, abbondantemente sotto l’1% nel 2024. A novembre i prezzi dell’energia (+7,5%) hanno riacceso l’inflazione, che sale all’1,4% dallo 0,9% di ottobre. Ancora più forte l’accelerazione del carrello della spesa – ovvero quella parte di paniere che raggruppa i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona – passato dal 2 al 2,6%.
Aumenta fra i consumatori la preoccupazione di un’ulteriore fiammata dei prezzi al dettaglio in vista del Natale: il Codacons calcola che un’inflazione all’1,4% "si traduce in un aggravio medio di spesa per la famiglia tipo da 460 euro annui, che salgono a 627 euro per un nucleo con due figli". L’andamento dei prezzi in Italia ricalca comunque quello dell’Ue. Secondo i dati di Eurostat diffusi ieri, infatti, l’inflazione nell’eurozona risale al 2,3% a novembre, rispetto al 2% di ottobre.
Deludenti anche i numeri della bilancia commerciale a ottobre. L’interscambio con i paesi extra Ue evidenzia una riduzione congiunturale per le esportazioni del 3,5% e un aumento per le importazioni dell’1,1%. La diminuzione su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, ad eccezione dei beni di consumo durevoli (+8,6%), mentre le riduzioni più ampie si rilevano per energia (-10,7%) e beni strumentali (-7,4%). Nel trimestre agosto-ottobre 2024, rispetto al precedente, l’export registra una riduzione contenuta (-0,2%), cui contribuisce il calo delle vendite di energia (-18,1%) e beni strumentali (-4%). Nello stesso periodo, l’import mostra un lieve aumento (+0,3%), spiegato dai maggiori acquisti di beni di consumo durevoli (+5,4%).
Negativo, infine, il trend del comparto produttivo. L’Istat rileva che a settembre prosegue, per il quinto mese consecutivo, il calo del fatturato dell’industria: l’indice in valore, al netto dei fattori stagionali, cala dello 0,3%, al livello più basso da gennaio 2022, mentre per i volumi scende dello 0,1%, sul livello minimo da febbraio 2021. La diminuzione si verifica anche su base annua, con il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, in calo sia in valore (-5,7%) sia in volume (-4,7%). Per i servizi, si osserva invece un aumento dello 0,5% in valore e dello 0,7% in volume.
Andrea Ropa