
Maurizio Landini, segretario della Cgil
Tre autisti dipendenti della Team Work Srl, ditta che opera in appalto presso il magazzino Amazon di Calderara di Reno, nel Bolognese, sono stati sospesi con effetto immediato per non aver caricato il furgone con il numero di pacchi assegnati dall’algoritmo del colosso mondiale dell’e-commerce. Il caso riaccende l’attenzione sulle norme di tutela e sulle pratiche lavorative nel settore della logistica a pochi giorni da uno dei picchi di consegne della stagione, ossia quello del Natale.
Il caso parte dalla decisione degli autisti, "per ragioni di sicurezza", di non caricare dei pacchi ‘over’, ossia scatole che eccedevano il peso e il volume standard. La loro posizione è stata resa nota in un comunicato dopo che la Filt Cgil aveva fatto scoppiare il caso: "I corrieri non hanno caricato sette pacchi sui 250 a loro assegnati, dato il volume ingombrante e lo spazio non sufficiente sul pianale di carico". Nonostante queste giustificazioni, la Team Work ha inviato il giorno dopo la sospensione "senza attendere alcun chiarimento": a quanto risulta la sospensione è dello scorso 2 dicembre e si riferisce a fatti avvenuti lo scorso 28 novembre, ovvero nella settimana del Black Friday.
I dipendenti, a casa da una settimana e senza ancora una data certa di reintegro, sono "dispiaciuti per i provvedimenti presi" e sono preoccupati che possano "venire applicati altri tipi di ripercussioni". Inoltre, gli autisti manifestano "uno stato d’ansia, in quanto la permanenza a casa comporta la mancata percezione della trasferta, incidendo negativamente sullo stipendio".
Questo evento ha suscitato un’ondata di indignazione generale, culminata in un’assemblea del sindacato davanti al magazzino e la possibilità di trasformare la mobilitazione in uno sciopero se il provvedimento non sarà ritirato. Secca la replica di Amazon: "Lavoriamo a stretto contatto con l’azienda per definire insieme obiettivi realistici, non mettiamo pressione su di loro o sui loro dipendenti. Nel caso in questione ci risulta che ogni singolo collo fosse abbondantemente sotto i limiti previsti dalla normativa". La sospensione cautelare "è un provvedimento che si utilizza in casi estremi, ad esempio un furto o una violenza sul luogo di lavoro – dice Carlo Parente della Filt-Cgil Bologna – L’azienda ha agito come a voler ‘terrorizzare’ ogni lavoratore della ditta".
Giovanni Di Caprio