Venerdì 9 Maggio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

"Omessa Iva". Due indagati ai vertici di Meta

La procura di Milano ha chiuso le indagini nei confronti dei rappresentanti legali di Meta Platforms Ireland Limited, titolare dei...

La procura di Milano ha chiuso le indagini nei confronti dei rappresentanti legali di Meta Platforms Ireland Limited, titolare dei social network Facebook e Instagram, ed ha contestato una evasione fiscale di oltre 887 milioni di euro. La somma è emersa in seguito agli accertamenti del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf in base alla mancata presentazione della dichiarazione dell’imposta sul valore aggiunto da parte del colosso, per gli anni che vanno dal 2015 al 2021. Le indagini, condotte dai pm Giovanni Polizzi e Cristian Barilli, hanno accertato "come il Gruppo Meta, per consentire agli utenti l’utilizzo del proprio software e dei correlati servizi digitali, acquisisca e gestisca, per scopi commerciali, dati, informazioni personali e interazioni sulle piattaforme di ciascun iscritto".

In sostanza gli utenti si iscrivono gratuitamente alle piattaforme social, ma in realtà mettono a disposizione i propri dati personali, con tanto di possibile profilazione. Ed è proprio attraverso questo scambio, formalmente gratuito, che Meta trae comunque un profitto. Guadagni che, in base a valutazioni giuridiche e fiscali, devono essere tassati, secondo i pm, con l’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto, che Meta, invece, negli anni non ha mai versato. Le indagini hanno permesso, quindi, di configurare il reato di "omessa dichiarazione ai fini Iva di cui all’articolo 5, comma 1, del D.Lgs. n. 74/2000 per i periodi d’imposta dal 2015 al 2021". Avrebbero "omesso di dichiarare un imponibile pari ad euro 3.989.197.744,05", cioé quasi 4 miliardi di euro. Immediata la replica di Meta: "Siamo fortemente in disaccordo con l’idea che l’accesso da parte degli utenti alle piattaforme online debba essere soggetto al pagamento dell’Iva, ma collaboreremo con le autorità giudiziarie".

Red. Eco.