Giovedì 25 Aprile 2024

Mediaset-Vivendi, la guerra è finita: i francesi escono

Caso Premium, stop al contenzioso dopo 5 anni. Il gruppo di Bollorè scenderà al 4,6 per cento

Pier Silvio Berlusconi, 52 anni, amministratore delegato di Mediaset

Pier Silvio Berlusconi, 52 anni, amministratore delegato di Mediaset

Dopo cinque anni di scontri e battaglie legali, Mediaset e Vivendi hanno deposto le armi. Una pace siglata e annunciata ieri in tarda serata – dopo tre giorni di serrate trattative con l’ausilio degli studi legali Chiomenti (Fininvest), Cleary Gottlieb (Vivendi) ed Erede (Mediaset) – con un comunicato congiunto nel quale le due parti si dicono "liete di aver raggiunto un accordo globale per mettere fine alle loro controversie rinunciando reciprocamente a tutte le cause e denunce pendenti".

L’intesa tra il gruppo francese e quello di Cologno Monzese mette fine così al contenzioso per l’acquisto di Mediaset Premium, ex pay tv del Biscione, iniziato nel 2016. L’accordo prevede l’impegno della media company che fa capo a Bolloré a vendere sul mercato l’intera quota del 19,19% di Mediaset detenuta da Simon Fiduciaria in cinque anni – in una forchetta di prezzo da 2,75 euro del primo anno ai 3,10 del quinto e in qualsiasi momento a 3,2 euro – e Fininvest avrà diritto di acquistare i titoli eventualmente invenduti. Alla fine Vivendi, cedendo un ulteriore 5% a Fininvest, rimarrà azionista Mediaset col 4,61%. Il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi inoltre, all’assemblea del 23 giugno, deciderà un dividendo straordinario di 0,3 euro ad azione per un ammontare di 350 milioni, che quindi comporterà un incasso oltre i 100 milioni per i francesi. Infine Dailymotion, società controllata da Vivendi, verserà 26,3 milioni per chiudere il contenzioso sul copyright con Rti e Medusa e i francesi non ostacoleranno la holding europea di Mediaset (Mfe) votando a favore del trasferimento della sede legale in Olanda.

I cinque anni di battaglie avevano avuto origine nell’aprile 2016 quando Mediaset e Vivendi avevano annunciato di aver raggiunto un accordo per lo scambio reciproco del 3,5% e l’impegno francese all’acquisto di Premium. A fine luglio però era arrivato a sorpresa il dietrofront di Vivendi. Iniziava così lo scontro. La prima svolta pro Vivendi francesi era arrivata a settembre 2020 dalla Corte di Giustizia Ue che aveva bocciato i vincoli Agcom sulle partecipazioni in Mediaset e Telecom, ma a spingere verso l’intesa è stato ad aprile il Tribunale di Milano che ha ridotto a soli 1,7 milioni i risarcimenti chiesti da Mediaset (3 miliardi) e ritenute illegittime le delibere senza i voti di Simon.

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro