Mercoledì 2 Ottobre 2024

"Sostenibilità e fattore umano fanno la differenza nel packaging"

Box Marche, azienda fondata nel 1969 a Corinaldo, si distingue per valori come onestà e responsabilità. Con un aumento del 10% nella produzione tra il 2022 e il 2023, si concentra sul capitale umano e la sostenibilità, promuovendo la collaborazione e la condivisione.

"Sostenibilità e fattore umano fanno la differenza nel packaging"

"Sostenibilità e fattore umano fanno la differenza nel packaging"

BOX MARCHE È UN’AZIENDA fondata nel 1969 da una famiglia di agricoltori a Corinaldo nell’entroterra della provincia di Ancona. La forza dell’azienda si riconosce nei suoi stessi valori: onestà, responsabilità, equilibrio e buone relazioni nella pratica industriale. "Non dimentichiamo mai le nostre origini", sottolineano i vertici dell’impresa che è attualmente una delle realtà leader in Italia e all’estero nella progettazione e realizzazione di packaging personalizzato, scatole, astucci, bag in box, fasce, espositori, display in cartoncino teso, cartoncino ondulato e cartoncino accoppiato, blister pack. "Tra il 2022 e il 2023 abbiamo registrato un aumento della produzione del 10% - spiega Tonino Dominici (nella foto sopra) è il presidente e amministratore delegato di Box Marche - Al termine del 2023 abbiamo raggiunto un fatturato di circa 14 milioni di euro. Un risultato che abbiamo raggiunto grazie ai nostri partner a cui dedichiamo attenzione, creatività e impegno. Ci piace essere fornitori di soluzioni, di idee, per condividere rapporti leali, sereni ed esclusivi nel tempo. Ci spinge un morale piacere per il nostro lavoro e l’irrefrenabile mania di fare meglio. Sempre".

Lo sviluppo della Box Marche è merito del “capitale umano“ dell’azienda?

"Certamente, attualmente le persone di Box Marche sono 71 impiegate in due stabilimenti operativi di Corinaldo e Pergola. Il nostro bilancio economico e di sostenibilità viene presentato in azienda agli stakeholders, per questo viene creato un evento che, di volta in volta ha un tema. Per il 2022 ad esempio abbiamo fatto nostro il concetto giapponese di ’Ikigai’ che si riferisce alla ’ragione di vivere’, la forza motivante che da un senso e un entusiasmo alla nostra vita quotidiana. E lavorativa, ovviamente, perché vogliamo parlare della vita in azienda, appunto, cercando ogni giorno di sprigionare questo entusiasmo nelle nostre persone".

Quindi, persone e non risorse?

"Senza dubbio, perché ’la tecnologia di cui siamo fieri è quella che la sera torna a casa’. Alle persone dedichiamo la giusta attenzione, alla solidarietà sempre spazio, l’ascolto è fondamentale, ci aiuta a riscoprire la bellezza nelle piccole cose. I risultati sono entusiasmanti: noi non siamo macchine, quando cresciamo, accresciamo il valore della comunità in cui viviamo e dell’azienda in cui lavoriamo: aumenta un asset aziendale, quello per il personale non è un costo, è un investimento. Solo nell’ultimo triennio, abbiamo investito in tecnologie che, certamente, hanno migliorato la produzione ma anche la qualità della vita in azienda delle nostre persone, attraverso sistemi che garantiscono più sicurezza, per esempio nella movimentazione dei processi interni".

La vostra struttura produttiva si compone di due importanti poli?

"Lo stabilimento di Corinaldo è adibito alle lavorazioni tradizionali che costituiscono il core business dell’azienda. Lo stabilimento di Pergola, invece, è il sito produttivo dove vengono realizzate le lavorazioni speciali".

Siete la prima azienda delle Marche ad aver realizzato un Bilancio Sociale...

"Nel 2004 prendemmo spunto, insieme al compianto Giuliano De Minicis, dalle conoscenze di due professionisti civitanovesi, Cesare Tomassetti e Michela Sopranzi, e lo realizzammo perché serviva a rendere trasparenti le nostre azioni, sentivamo forte quella la nostra responsabilità sociale. Oggi, quel documento lo chiamiamo Living Company Report, perché parliamo della vita di tutti noi, di come creiamo ricchezza e la redistribuiamo alle parti sociali ed al territorio".

Cosa fate per la sostenibilità?

"Come evidenziato nella nostra vision ’Costruiamo un futuro sostenibile’, stiamo avviando una ’Road Map’ per avere chiaro i nostri obiettivi e il relativo piano di sostenibilità. Molte delle nostre azioni sono dettate dagli SDGs dell’Agenda 2030 e sono riportate nei Living Company Report, ma è il senso di responsabilità che ci guida. Nel concreto, l’agire sociale, oggi, vuol dire essere vicini agli alluvionati di Senigallia come ieri voleva dire contribuire alla ricostruzione di una scuola a Pieve Torina. E, a tal proposito, il senso di comunità ci deve suggerire che dobbiamo riscoprire alcuni legami che stiamo dimenticando".

Intorno a quali valori potremmo riscoprire il nostro "essere sociali"?

"Ricominciamo a stare insieme. Il nostro vivere è complesso, dunque pensare di poter risolvere tutto da soli è un’illusione. Nella mia azienda, nessun settore operativo ha più un responsabile, ho dei ’team di responsabili’. Sembra banale, è un grosso passaggio culturale, quello della riscoperta della collaborazione, della cooperazione, della condivisione. E poi, ovviamente, c’è la passione in tutto quello che si fa, quando manca si vede e quando c’è è la vera scintilla".

Collaborazione, condivisione, cooperazione, soto i tratti distintivi che Box Marche fa propri?

"In uno dei nostri ultimi Living Company Report citiamo Papa Francesco, che ci ricorda come siamo ’tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme’. Quando le persone si sentono al centro dell’attenzione, utili, quando capiscono che le cose sono ’belle’ perché ’le facciamo noi’, si crea l’atmosfera giusta. Ma non vale solo nel lavoro, è una questione di etica della vita. Questa idea dello stare insieme per capire la complessità del mondo è propria della Compagnia delle Opere Marche Sud, associazione in cui abbiamo incontrato degli amici che sono anche imprenditori e con cui ci sono numerosi punti in comune, a partire dalla passione per fare impresa ma anche per fare il bene del territorio e delle persone".