LA LINEA ADRIATICA è il più importante intervento infrastrutturale italiano di trasporto del gas degli ultimi 10 anni. Sostenuto da 2,5 miliardi di euro di investimenti, il progetto prevede la realizzazione di una centrale di compressione, a Sulmona (Abruzzo), e di 425 km di nuove condotte hydrogen ready che dalla stessa Sulmona arriveranno fino a Minerbio (Emilia-Romagna). L’infrastruttura, che sarà completata entro la fine del 2027, consentirà di incrementare di 10 miliardi di metri cubi all’anno la capacità di trasporto del gas lungo la direttrice che da Sud raggiunge le principali aree energivore e i siti di stoccaggio collocati nel nord del Paese, abilitando al contempo l’export verso i Paesi confinanti. Per la sua realizzazione, nell’aprile 2023 Cassa Depositi e Prestiti ha garantito un finanziamento di 300 milioni di euro.
L’obiettivo della Linea Adriatica è sostenere la sicurezza e la transizione energetica dell’Italia e dell’Europa, in considerazione del fatto che – con la guerra russo-ucraina – oltre il 50% degli approvvigionamenti di gas arriva oggi dai tre entry point del Sud (45% nel 2022, 37% nel 2021, 20% nel 2020). La Linea Adriatica, in questo senso, servirà a "sbottigliare" condotte che dalla primavera del 2022 stanno lavorando, spesso, al massimo delle loro possibilità, abilitando il sistema a reggere anche i picchi della domanda che in giornate particolari dell’anno possono sempre presentarsi. Nel medio-lungo termine, inoltre, il progetto potrà abilitare il trasporto di idrogeno con le conseguenti positive ricadute in termini di diminuzione delle emissioni climalteranti, sia direttamente sia indirettamente, garantendo cioè la capacità necessaria per il trasporto di gas naturale e permettendo, in tal modo, la conversione di altri asset lungo la medesima direttrice di trasporto.
Due le fasi dell’intervento: La prima, inclusa nella revisione del Pnrr condotta in ottica REPower EU Plan e aggiudicatasi per questo un finanziamento di 375 milioni di euro, sarà completata entro il 2026, aumenterà la capacità giornaliera di trasporto da 126 milioni di metri cubi a 131 milioni di metri cubi, e comprende: il gasdotto Sestino-Minerbio, lungo 140 chilometri; la centrale di Sulmona, che vedrà installati 3 turbocompressori da 11 megawatt e assicurerà la spinta del gas dalle infrastrutture esistenti ai nuovi gasdotti, valorizzando anche il sito di stoccaggio di fiume Treste. la seconda fase sarà completata entro il 2027, aumenterà la capacità giornaliera di trasporto da 131 milioni di metri cubi a 150 milioni di metri cubi, e comprende: il gasdotto Sulmona-Foligno, lungo 170 km; il gasdotto Foligno-Sestino, lungo 115 km.
L’altro grande progetto via tubo, realizzato da Snam con altri TSO europei, è il SoutH2 Corridor, che a partire dal 2030 - attraverso 3.300 km derivanti per oltre il 60% da condotte già esistenti – porterà l’idrogeno verde del Nord Africa in Italia, Austria e Germania, contribuendo al 40% del target d’importazione comunitario e alla decarbonizzazione dell’industria pesante.
G. C.