Mercoledì 24 Aprile 2024

Intelligenza artificiale La frontiera dei sistemi di sicurezza

Intelligenza  artificiale   La frontiera  dei sistemi   di sicurezza

Intelligenza artificiale La frontiera dei sistemi di sicurezza

È IL TIPICO esempio del successo del "saper fare" dell’imprenditoria italiana: sistemi di sicurezza tra i più sofisticati al mondo che vengono ideati, progettati e realizzati nell’headquarter di Centobuchi di Monteprandone (Ascoli Piceno) e da qui esportati in ogni angolo del pianeta. Oltre un milione di installazioni in cinque continenti e 80 Paesi nel mondo. "Inim è ricerca e avanguardia", spiega Baldovino Ruggieri (in foto), managing director e shareholder dell’azienda. "Da oltre 15 anni – continua – rivoluziona il mercato della sicurezza con soluzioni progettate per assicurare protezione, comfort e le migliori prestazioni. Il background nell’ambito dell’ingegneria elettronica e la vocazione multisettoriale sono stati l’impulso per spingersi sempre oltre. E oggi siamo leader internazionali nella produzione di sistemi di sicurezza integrati per antintrusione, rivelazione incendio ed evacuazione vocale, domotica e building automation, videoverifica, illuminazione di emergenza".

Il settore è in espansione. I vostri risultati?

"Più di un milione e mezzo di strutture pubbliche e private sono protette dai nostri sistemi. Inim è una realtà dal Dna tutto italiano e dalla forte componente innovativa: il recente investimento di oltre cinque milioni di euro in infrastrutture dell’industria 4.0 ha consolidato un approccio all’automazione e ai processi produttivi che utilizzano tecnologie avanzate per migliorarne l’efficienza e la qualità. Il fatturato 2022 è stato di 40 milioni di euro con un incremento del 25% e un aumento delle esportazioni del 30% grazie all’ottimo lavoro svolto dal team coordinato dal direttore commerciale Elisabetta Saini".

Come affrontate la concorrenza?

"Inim è un’azienda che si distingue per la sua filosofia produttiva: ogni dispositivo è realizzato con estrema attenzione ai dettagli, dalla fase di ricerca e sviluppo fino alla commercializzazione attraverso una filiera autorizzata".

Le risorse umane costituiscono un grande patrimonio per l’azienda?

"Il team è formato da oltre 200 collaboratori e professionisti per garantire un’esperienza personalizzata e di livello ai clienti. Ogni dispositivo è sottoposto a un processo accurato di realizzazione e validazione. Il reparto R&D guida la ricerca di tecnologie all’avanguardia nel settore della sicurezza e la progettazione di nuovi prodotti sui quali sono effettuati i test in-house e sul campo da parte del team di validazione qualità per assicurare la massima affidabilità dei dispositivi Inim".

Quali sono le richieste dei vostri clienti?

"Ci chiedono connettività e raggiungibilità: riuscire a essere sul posto senza esserci, riuscire a controllare la situazione ovunque ci si trovi in maniera semplice, chiara ed efficace. Ricevere notifiche (avvisi) tempestivamente con un contenuto chiaro ed immediatamente comprensibile ed avere la possibilità di verificare semplicemente cosa sta accadendo con la possibilità di interagire con l’impianto. Tutte esigenze che siamo in grado di soddisfare. Ad esempio l’intelligenza artificiale delle telecamere può rilevare una intrusione, la centrale Inim allerterà Inim Cloud che invierà immediatamente una notifica allo smartphone dell’utente con la descrizione e le immagini dell’accaduto, così da poter immediatamente intervenire e, se necessario, attivare, da remoto, ulteriori misure dissuasive. Ma oggi c’è la consapevolezza che la connettività può aprire le porte ad intrusioni indesiderate, e i nostri clienti ci chiedono sicurezza anche delle connessioni. Questo che ci spinge ad adottare le misure più avanzate di protezione, e ad avere un occhio molto attento alla cybersecurity".

Come si sono evoluti i sistemi di sicurezza?

"Vi sono state evoluzioni tecnologiche ed evoluzioni strutturali. Si è passati da metodi analogici di analisi a metodi di analisi di tipo digitale. Alla fine degli anni ’80 tutta la tecnologia era basata su componenti analogici dalla limitata capacità di analisi. L’avvento dei primi microprocessori, e soprattutto dei primi microcontrollori a uso civile e industriale, ha portato un notevolissimo aumento delle capacità computazionali e si è tradotta in prodotti sempre più accurati nell’analisi e sempre più articolati nelle modalità di risposta all’evento. Si è passati dalla semplice sirena che suona, alla possibilità di segnalare a voce un evento inatteso, alle comunicazioni digitali su rete Internet. Quest’ultima fase ha preso le mosse, nel nostro settore, poco più di dieci anni fa ed ha introdotto una rivoluzione. È stata la vera digitalizzazione del nostro settore che ha portato all’uso massivo di cloud ed app per la gestione, il monitoraggio e la reazione di un evento inatteso".

Oggi la rivoluzione è l’intelligenza artificiale?

"Il settore della sicurezza è sicuramente molto reattivo, spesso proattivo, nell’adozione delle nuove tecnologie. Un altro aspetto della evoluzione tecnologica è stato l’adozione dei sistemi wireless accanto a quelli cablati. L’elevata affidabilità dei sistemi “senza fili“ ha convinto fasce sempre maggiori di utenti ed operatori ad adottare queste soluzioni, a volte più costose, ma con tempi di installazione estremamente ridotti rispetto ai sistemi cablati. Non va dimenticata un’altra evoluzione: l’integrazione. Negli anni ’90 il sistema di sicurezza era composto da una centralina, i suoi rivelatori, gli organi di comando e la sirena, forse un comunicatore vocale. Oggi un sistema di sicurezza oltre ai tradizionali componenti integra telecamere con intelligenza artificiale, cloud, app, software, videocitofonia, controllo climatico dell’ambiente, apparati di domotica. Insomma, oramai si parla di gestione dell’edificio integrata “con“, anzi “nel“ sistema di sicurezza".

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